Romania, sempre più a destra e nazionalista,si dimette il presidente Klaus iohannis (PNL/PSD)

Iohannis è un volto noto, amico dell’Ucraina, atlantista, europeista. Aveva interpretato la svolta moderata del paese che Georgescu adesso è pronto a sovvertire con il suo estremismo e soprattutto il suo annuncio di voler spostare Bucarest in una posizione internazionale più vicina a Mosca: Georgescu aveva concentrato molti dei suoi spot su questioni economiche ma anche sul presunto peso dei rifugiati ucraini sulle casse di Bucarest. Dopo la decisione della Corte Costituzionale, i partiti di opposizione avevano iniziato una procedura di impeachment contro Iohannis, che ha preferito dimettersi. Prima o poi i romeni voteranno, Georgescu sta diventando sempre più presente nella politica romena, non è in Parlamento ma si agita fuori, dove nelle ultime settimane ha promosso un boicottaggio dei supermercati accusando le catene di alimentari straniere di gonfiare i prezzi. Il problema non è soltanto di posizionamento, ma con Georgescu al potere, il problema diventerebbe di sicurezza per l’Ucraina ma anche per la Nato: Iohannis aveva fatto della Romania una delle roccaforti transatlantiche, aveva investito in un esercito moderno, puntato sul potenziamento della base Nato a Costanza, sul Mar Nero. In mano a Gergescu, la Romania non sarà più affidabile.
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