Bruxelles semplifica la Pac e punta a risparmiare un miliardo e mezzo all’anno

Bruxelles – Un risparmio per il settore stimato in 1,58 miliardi all’anno e in 210 milioni per le amministrazioni nazionali, l’aumento a 2.500 euro del limite del pagamento forfettario annuale per i piccoli agricoltori e la possibilità per i Paesi di destinare fino al 3 per cento dei fondi annuali della Pac (Politica agricola comune) per aiutare i produttori a far fronte agli effetti di calamità naturali o a malattie animali. Sono alcuni degli elementi della proposta di semplificazione della Pac presentata oggi (14 maggio) dalla Commissione europea.
L’obiettivo è alleggerire il sistema a beneficio di “competitività, resilienza e digitalizzazione del settore agricolo, nonché, in particolare, dei giovani agricoltori e degli agricoltori biologici”. Secondo Bruxelles, “gli agricoltori di tutta l’Ue sono soggetti a pesanti obblighi amministrativi” che sono scollegati dalla realtà sul campo, richiedono molto tempo e generano costi, portando, di conseguenza, “a una minore accettazione degli obblighi” e allo “scoraggiamento degli investimenti”.
La leva che la Commissione intende azionare è, dunque, quella della semplificazione. “Stiamo ascoltando le esigenze del settore agricolo e rispondendo in modo mirato alle loro richieste, per metterli nelle migliori condizioni di lavorare, rafforzare la competitività del settore e offrire ai cittadini europei un’agricoltura moderna ed efficiente, incentrata sul prodotto e non sulla burocrazia“, ha affermato nella conferenza stampa di presentazione delle proposte il vice presidente della Commissione europea, responsabile per la Politica di coesione, Raffaele Fitto.
Intanto, commenti positivi sono arrivati dal presidente della Copagri Tommaso Battista – che ha definito le misure proposte dall’esecutivo Ue “un ulteriore e importante tassello del percorso per la semplificazione e la sburocratizzazione della Pac, come richiesto a gran voce dai produttori agricoli, e fa il paio con il primo pacchetto di misure approvato esattamente un anno fa” – e dalla Cia, che ha parlato di “segnale d’apertura che Cia-Agricoltori Italiani accoglie positivamente, pur riservandosi un’analisi più accurata per comprenderne l’impatto sui produttori italiani”.
In primo luogo, sarà semplificata la presentazione delle domande di aiuto per i piccoli agricoltori grazie a un regime di pagamento semplificato il cui limite sarà aumentato da 1.250 a 2.500 euro. “Gli agricoltori che riceverebbero fino a 2.500 euro all’anno non dovranno più compilare richieste dettagliate e non dovranno più fornire la documentazione relativa al rispetto delle condizionalità”, ha dettagliato il commissario all’Agricoltura, Christophe Hansen.
In secondo luogo, “abbiamo dovuto fare un bilancio concreto dei requisiti ambientali” della Pac. Per Hansen, la politica agricola europea è “la più verde di sempre e questa direzione non cambierà”, ma “è difficile imporre un insieme di norme unico e standardizzato a un settore estremamente diversificato”. Perciò, si lascia “maggiore responsabilità” ai Paesi membri nell’attuazione di determinati requisiti attraverso la propria legislazione nazionale. Ad esempio, se le condizionalità della Pac si sovrappongono ai requisiti nazionali obbligatori esistenti saranno considerati “equivalenti e non sarà necessario stabilire requisiti aggiuntivi per gli agricoltori”. Oppure verrà data “agli Stati membri la possibilità di compensare finanziariamente gli agricoltori per i possibili costi e l’impatto sul loro reddito derivanti dal rispetto della condizionalità relativa alle zone umide e alle torbiere, ovvero la Bcaa numero 2”.
Allo stesso modo, sarà garantita “maggiore flessibilità nella gestione dei prati permanenti“, dando “un termine più lungo, di 7 anni, per la classificazione del terreno come prato permanente” che “impedisce agli agricoltori di arare inutilmente per evitare la designazione di prato permanente”. Le aziende biologiche saranno escluse dal rispetto di cinque condizionalità e saranno, di fatto, automaticamente considerate conformi ad alcuni dei requisiti ambientali dell’Ue ai fini del finanziamento.
Tra gli altri elementi, c’è la possibilità per le piccole aziende agricole di ricevere una somma forfettaria di 50 mila euro come aiuto a far crescere la propria competitività. Rispetto all’impatto delle calamità naturali sul settore, “stiamo dando agli Stati membri la possibilità di creare un fondo nazionale di intervento in caso di crisi nell’ambito del loro piano strategico della Pac”, ha precisato Hansen. In altre parole, “gli Stati membri potranno utilizzare i finanziamenti della Pac per risarcire gli agricoltori colpiti da calamità naturali, malattie animali o parassiti delle piante. Stiamo parlando del 3 per cento del loro finanziamento annuale della Pac”, ha affermato.
Infine, per quanto riguarda i controlli, la Commissione ha spiegato che “saranno semplificati grazie all’uso di satelliti e tecnologie” così da ridurne l’onere amministrativo. Inoltre, verrà introdotto un nuovo principio: un solo controllo in loco all’anno per azienda agricola. “Vogliamo introdurre il profilo agricolo digitale unico” e “incoraggeremo gli Stati membri a impostare il loro sistema in modo che le informazioni siano condivise”, ha scandito Hansen.
Ora, la proposta legislativa sarà presentata al Parlamento europeo e al Consiglio per l’adozione. E il commissario Hansen ha invitato i colegislatori a farlo “entro la fine dell’anno, in modo che i cambiamenti possano raggiungere gli agricoltori già nel 2026”.
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