Pane in Piazza Milano 2025: i De Pasquale tra pane, speranza e solidarietà

Raffaele e Francesco De Pasquale, panificatori di Bari, parteciperanno a Pane in Piazza Milano 2025 per sostenere la costruzione di una scuola-forno nella missione di Bambui in Camerun.

Maggio 6, 2025 - 16:35
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Pane in Piazza Milano 2025: i De Pasquale tra pane, speranza e solidarietà

A ‘Pane in piazza Milano 2025’ parteciperanno anche due campioni al forno e nella solidarietà: Raffaele De Pasquale, 63 anni, e il figlio Francesco, 41, titolari a Bari dello storico panificio ‘Santa Fara’, in via Papa Pio XII, attivo nel quartiere Poggiofranco dal 1962. Già celebri nella loro città non solo per i premi ricevuti quali fornai gourmet, i De Pasquale sono parimente apprezzati per il loro impegno verso i più disagiati.
Francesco in particolare ha vinto proprio di recente il terzo premio al Campionato mondiale alla Fiera Oltremare di Napoli con un panettone salato ed è arrivato secondo con la colomba salata alla Fiera nazionale di Bari.
A portare sulle prime pagine dei giornali locali i due però sono soprattutto le iniziative benefiche. Raffaele, diacono della Caritas della diocesi Bari - Bitonto ha come missione canonica il servizio di collaborazione con il direttore. Ha svolto il ruolo di responsabile del dormitorio per senza fissa dimora “Don Vito Diana”, dove si occupa del volontariato e dove ha avviato una scuola di panificazione per gli ospiti.
Con il figlio hanno avuto pure l’idea di distribuire i loro super prodotti artigianali in buste che riportano poesie di ispirazione spirituale e preghiere.
Come panificatori autentici ‘pellegrini di speranza’, dal 24 agosto al 1 maggio verranno a produrre le loro specialità in piazza Duomo. Nel capoluogo lombardo, nella tensostruttura di ‘Pane in piazza Milano 2025’ per aiutare a costruire una scuola e un forno industriale in Camerun, nella missione di Bambui, animata dai Frati Cappuccini missionari. Ecco il messaggio che ci affida Raffaele per spiegare le ragioni profonde della loro ispirazione:

“’Milano vicino all'Europa’, cantava Lucio Dalla, a volte opulenta e severa, ma anche attenta e disponibile a disconoscere il superfluo per promuovere l'essenzialità dei valori del pane. Proprio in questa Milano, 250 panificatori provenienti da tutta Italia, tra qualche mese, saranno presenti con un obiettivo comune: aprire un'altra porta, anch'essa santa, del laboratorio di panificazione di Bambui in Camerun. Sono sempre gli stessi panificatori che attraverso il ricavato di “Pane in piazza Milano 2019’ hanno realizzato un primo laboratorio di panificazione con attigua scuola ad Harar in Etiopia, su richiesta del locale vescovo Fra Angelo Pagano. 250 panificatori, testimoni e pellegrini di una speranza che diventa ‘luce nel buio’. In un mondo lacerato dall’individualismo che genera guerre su guerre, vogliamo testimoniare che, solo se abbiamo una meta comune, possiamo vivere come fratelli. D'altronde, la speranza non si fonda sulle nostre capacità individuali, ma sulla potenza infinita di Dio che ci vuole uniti e fratelli! La luce della speranza si fonda sulla capacità di ognuno nel mettere a disposizione i propri talenti per un bene comune. La moltiplicazione dei pani e dei pesci in Mt 14,13-21 si realizza nella disponibilità di offrire il nostro “poco”, ossia 5 pani e 2 pesci! Ed è proprio questo nostro “poco” che noi panificatori mettiamo a disposizione perché si realizzi il miracolo di quest'altra opera di carità in Camerun, per dare un futuro ai giovani dove ora c’è guerra e povertà. Anche se a volte i nostri sforzi sembrano risultare inutili, la speranza ci invita ad abbandonarci alla potenza di Dio che mai ci lascia soli. ‘Gettate le reti dall'altra parte’ dice Gesù ai suoi discepoli: le stesse parole le ripete a noi oggi perché non ci rassegniamo mai e continuiamo a sperare. E Pietro in Lc. 5,5 risponde a Gesù: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci. Sí, fosse per le nostre capacità, non riusciremmo mai ad avventurarci in questo altro sogno, ma se ce lo chiede Lui, riusciremo in quest'altra “pesca miracolosa” che sono il laboratorio e la scuola di panificazione in Camerun. L'unica condizione che Lui ci chiede è di tornare all'essenziale. Per questo Gli chiediamo: Signore, guidaci nel nostro lavoro affinché il nostro pane in ogni focolare non sia mai superfluo, ma essenziale. Pane, cibo per il corpo e simbolo di unità, di pace e di amore per il mondo”

www.panificiosantafara.it 

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Redazione Italia24 News