Paris Fashion Week 2026: il debutto di Pierpaolo Piccioli da Balenciaga
Alla Paris Fashion Week 2026 Pierpaolo Piccioli debutta da Balenciaga: una collezione che unisce poesia, architettura e nuova eleganza contemporanea.

Eleganza e rivoluzione: Pierpaolo Piccioli debutta da Balenciaga alla Paris Fashion Week Primavera/Estate 2026
L’attesa era palpabile, e non poteva essere altrimenti. Con la sfilata della collezione Primavera/Estate 2026, Pierpaolo Piccioli ha ufficialmente inaugurato il suo nuovo corso alla guida creativa di Balenciaga, segnando una svolta storica nella maison parigina. Dopo l’era provocatoria e concettuale di Demna, l’arrivo dello stilista italiano – già acclamato per la sua poetica eleganza chez Valentino – ha portato un’ondata di lirismo, misura e rinnovata umanità, restituendo al brand il fascino della couture in chiave contemporanea.
Un ritorno alla purezza del gesto
La collezione presentata al Carrousel du Louvre si è aperta con una serie di silhouette essenziali, scolpite nella luce e nel movimento. Linee fluide, tagli impeccabili, proporzioni misurate: un dialogo costante tra struttura e leggerezza, tra l’eredità architettonica di Cristóbal Balenciaga e la sensibilità cromatica di Piccioli. L’atelier si riscopre laboratorio poetico, dove il tessuto diventa materia viva e la forma è sempre al servizio dell’emozione.
Il nero, colore feticcio della maison, ha dominato la prima parte dello show, esplorato in tutte le sue profondità: opaco, lucente, trasparente, attraversato da bagliori metallici che ne esaltavano la tridimensionalità. Poi un crescendo cromatico: beige cipriati, blu oltremare, rossi lacca e un verde acido che rompeva la compostezza, come un segno di vita improvvisa.
La donna secondo Piccioli
La donna di questa nuova Balenciaga è un’icona moderna che abbraccia la fragilità come forza. I volumi oversize diventano rifugi, le spalle importanti un atto di autodifesa estetica. Gli abiti lunghi e avvolgenti raccontano la libertà del corpo, non la sua costrizione. Non c’è ostentazione, ma una ricerca intima di equilibrio e verità. Piccioli costruisce un dialogo tra couture e quotidiano, tra sogno e realtà, senza perdere mai di vista la purezza dell’intento.
I codici rinnovati della maison
Tra gli elementi più significativi della collezione: i drappeggi scultorei, i tailleur decostruiti, le gonne-pantalone in organza e i maxi cappotti dalle linee monastiche. L’iconica “cocoon silhouette” di Balenciaga viene reinterpretata in chiave minimale, quasi zen, mentre i dettagli – orli tagliati a vivo, ricami metallici, inserti trasparenti – evocano un’idea di imperfezione poetica. Le borse sono geometriche ma morbide al tatto, le calzature uniscono comfort e scultura, in una sintesi perfetta di forma e funzione.
Un messaggio di umanità
Nel finale, tra applausi e standing ovation, Piccioli ha salutato il pubblico con discrezione, visibilmente emozionato. La sua prima collezione per Balenciaga non è stata solo un esercizio di stile, ma un manifesto di sensibilità e rispetto: per la tradizione, per l’artigianalità, per l’essere umano. In un momento storico dominato da eccessi e sovraccarichi visivi, la sua visione rappresenta un ritorno alla grazia e alla profondità.
Con la Primavera/Estate 2026, Balenciaga inaugura dunque una nuova era, in cui l’avanguardia incontra la poesia e la moda torna a parlare con sincerità. Pierpaolo Piccioli non ha semplicemente firmato una collezione: ha scritto il primo capitolo di una rinascita che promette di restare nella storia.
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