Schlein attacca il decreto sicurezza: “È propaganda, non sicurezza ma repressione”

Elly Schlein critica duramente il nuovo decreto sicurezza del governo Meloni: “Colpisce i più deboli, alimenta paura e limita i diritti. È pura propaganda repressiva”. Mobilitazioni e opposizione in Parlamento.

Giugno 4, 2025 - 17:34
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Schlein attacca il decreto sicurezza: “È propaganda, non sicurezza ma repressione”

Roma, 5 giugno 2025 – Si accende lo scontro politico attorno al nuovo decreto sicurezza approvato dal Consiglio dei Ministri. A guidare le critiche è la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, che accusa il governo Meloni di utilizzare il tema della sicurezza come “strumento di propaganda elettorale” e di aver oltrepassato il confine tra tutela dell’ordine pubblico e compressione dei diritti.

«Questo decreto – ha dichiarato Schlein in una conferenza stampa alla Camera – è tutto tranne che una misura di buon governo. Non è più sicurezza, è repressione. Colpisce i più deboli, alimenta il clima di paura e non risolve nessuno dei problemi veri che affliggono le nostre città.»

Il provvedimento varato dal governo, che introduce nuove misure restrittive su occupazioni abusive, sgomberi accelerati, pene più severe per reati commessi durante manifestazioni pubbliche e una stretta sulle misure alternative alla detenzione, viene definito dalla leader dem “un’operazione ideologica”, pensata per “parlare alla pancia del Paese” e “spostare il dibattito da temi più urgenti come sanità, salari e caro vita”.

Un decreto che divide

Il testo è stato accolto con favore dalle forze di centrodestra, che lo definiscono un passo necessario per ristabilire legalità e decoro urbano. La premier Giorgia Meloni ha difeso il decreto parlando di “risposta ferma a fenomeni di degrado che non possono più essere tollerati”.

Ma le opposizioni non ci stanno. Oltre a Schlein, anche esponenti di AVS, +Europa e M5S hanno espresso forti perplessità. Alcune norme, secondo i critici, rischiano di comprimere il diritto al dissenso e colpire le fasce più vulnerabili della popolazione, dai senza dimora ai giovani attivisti.

Una battaglia anche nelle piazze

Le associazioni per i diritti civili e numerosi movimenti studenteschi hanno già annunciato mobilitazioni e presidi nei prossimi giorni. Intanto, il Partito Democratico ha confermato che presenterà emendamenti e un ricorso formale per contestare la costituzionalità di alcune parti del decreto.

«Se questa è l’idea di ordine del governo – ha concluso Schlein – noi la contrasteremo con forza, in Parlamento e nel Paese. Perché la sicurezza non può essere usata come alibi per colpire le libertà».

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Redazione Italia24 News