Usa pronti a rinviare ancora i dazi: possibile slittamento al 1° agosto
Gli Stati Uniti valutano un nuovo rinvio dei dazi al 1° agosto per favorire accordi commerciali e ridurre tensioni sui mercati e sulle filiere globali.

Stati Uniti pronti a un nuovo rinvio dei dazi: possibile slittamento al 1° agosto
Washington, 7 luglio 2025 – L’amministrazione statunitense si prepara a rinviare ancora una volta l’entrata in vigore dei dazi commerciali programmati per il 9 luglio, ipotizzando di spostarli al 1° agosto. Una decisione che riflette la volontà di dare più tempo ai negoziati in corso con numerosi partner commerciali e di evitare ripercussioni immediate sui mercati e sulle filiere produttive globali.
Obiettivi politici e strategici
La strategia dell’amministrazione mira a utilizzare la minaccia dei dazi come leva negoziale, mantenendoli sospesi mentre proseguono trattative complesse su più fronti. Stati Uniti e diversi partner internazionali stanno infatti lavorando alla definizione di nuovi accordi commerciali, nella speranza di sostituire misure punitive con intese strutturali più stabili.
Secondo fonti vicine all’amministrazione, sono già stati conclusi accordi preliminari con Paesi come Regno Unito, Vietnam e Cina, mentre trattative più articolate sono in corso con Canada, Unione Europea, India, Giappone e altri.
Impatti economici e mercati in allerta
L’incertezza legata alla possibile introduzione dei dazi ha generato volatilità sui mercati finanziari globali. Le Borse asiatiche hanno registrato cali significativi, mentre negli Stati Uniti si osservano segnali di prudenza tra gli investitori. Il dollaro si è rafforzato, mentre alcune materie prime, come petrolio, rame e oro, hanno subito lievi flessioni, risentendo delle aspettative legate a eventuali restrizioni commerciali.
Le aziende americane, in particolare nei settori manifatturiero e tecnologico, temono contraccolpi su catene di approvvigionamento già sotto stress, e vedono nel rinvio dei dazi un’opportunità per evitare aumenti dei costi e tensioni sui prezzi al consumo.
Conseguenze politiche e geopolitiche
Dal punto di vista politico, la Casa Bianca sta cercando di bilanciare due esigenze: da un lato mostrare fermezza nella tutela degli interessi economici americani, dall’altro evitare di compromettere la ripresa economica interna e i delicati equilibri geopolitici.
Il rinvio al 1° agosto offrirebbe circa tre settimane supplementari per chiudere i dossier aperti e rassicurare gli alleati, mantenendo però la pressione su quei Paesi che non hanno ancora trovato un’intesa con Washington.
Restano tuttavia forti le preoccupazioni di numerosi analisti, che vedono nel rischio di imposizione dei dazi un possibile fattore di rallentamento dell’economia globale e di aumento delle tensioni internazionali, con possibili ripercussioni anche sull’inflazione e sulle politiche monetarie.
In sintesi
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Gli Stati Uniti valutano il rinvio dei dazi dal 9 luglio al 1° agosto.
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La misura serve a favorire la conclusione di accordi commerciali in corso.
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I mercati restano cauti in attesa di sviluppi concreti.
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Le tensioni commerciali potrebbero influire sull’economia globale se non risolte.
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