Magia del Salento: La Notte della Taranta incanta Melpignano
Un viaggio tra pizzica e folk salentino: a Melpignano torna la Notte della Taranta, il concertone che accende la Puglia di musica e tradizione.

Melpignano (Lecce) – Questa sera la piazza principale del piccolo borgo del Salento diventa il cuore pulsante della musica popolare con l’attesissimo concertone de La Notte della Taranta, l’evento che da oltre vent’anni celebra e rinnova la tradizione del folk salentino, trasformandola in un’esperienza contemporanea di grande richiamo internazionale.
Una festa di musica, tradizione e contaminazioni
Nata come progetto culturale per valorizzare la pizzica e le sonorità popolari del territorio, La Notte della Taranta è oggi un fenomeno musicale e sociale di grande portata. Ogni anno raduna migliaia di spettatori italiani e stranieri, diventando un vero e proprio simbolo della Puglia che unisce folklore, cultura e identità.
La diretta da Melpignano porterà sul palco un’orchestra popolare che incontra la creatività di artisti nazionali e internazionali, in un mix inedito di suoni tradizionali e linguaggi musicali moderni.
Gli ospiti e il maestro concertatore
Protagonista della serata è il Maestro Concertatore, figura chiamata ogni anno a reinterpretare il repertorio della pizzica. Accanto all’orchestra, saliranno sul palco ospiti d’eccezione provenienti da diversi mondi musicali: dal rock al jazz, dalla musica etnica alle nuove sonorità elettroniche, tutti uniti nel segno della contaminazione.
Un evento globale in diretta
L’edizione di quest’anno sarà trasmessa in diretta televisiva e streaming, permettendo a milioni di spettatori di vivere la magia di Melpignano anche a distanza. Una vetrina che conferma la Puglia come laboratorio culturale e musicale capace di parlare a un pubblico globale, senza dimenticare le radici profonde della propria identità.
Un rito collettivo che guarda al futuro
La Notte della Taranta non è solo un concerto, ma un rito collettivo che affonda le sue radici nella tradizione terapeutica e liberatoria della pizzica. Al tempo stesso, rappresenta una sfida culturale: mantenere viva la memoria del passato proiettandola verso il futuro, attraverso nuove generazioni di musicisti e spettatori.
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