Quando l’estate amplifica il senso di solitudine: come ritrovare benessere

In estate la solitudine può farsi più intensa. Scopri consigli utili per gestirla e ritrovare equilibrio con la Dott.ssa Valentina Calzi, psicologa a Milano.

Agosto 1, 2025 - 18:03
Agosto 2, 2025 - 13:05
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Quando l’estate amplifica il senso di solitudine: come ritrovare benessere

L’estate è spesso associata a spensieratezza, vacanze, sorrisi e leggerezza. Ma per molte persone non è così. Nella mia pratica clinica – e nella mia esperienza personale – ho visto quanto questa stagione possa portare con sé un senso di vuoto, malinconia e isolamento. Se anche tu ti riconosci in queste emozioni, voglio dirti una cosa semplice ma importante: non sei solo, né sei l’unico a provare tutto questo.

Sono la Dott.ssa Valentina Calzi, psicologa a Milano e psicoterapeuta, ed ora farò chiarezza su questa problematica estiva.

Perché la solitudine si fa sentire di più in estate?

Durante l’estate cambiano i ritmi abituali: le città si svuotano, il lavoro rallenta, gli impegni si diradano. Se non si ha una rete sociale solida o progetti da condividere, questo vuoto può diventare ingombrante. Inoltre, i social ci bombardano con immagini di felicità e compagnia, alimentando il confronto e facendoci sentire fuori luogo se la nostra realtà non corrisponde a quella narrazione.

Chi è più vulnerabile in questo periodo?

Nel mio lavoro ho incontrato persone molto diverse, accomunate però da un vissuto simile nei mesi estivi. Alcune delle situazioni più frequenti riguardano:

  • chi ha perso una persona significativa

  • chi vive lontano dalla propria famiglia o senza una rete sociale stabile

  • chi ha appena chiuso una relazione o sta affrontando una separazione

  • chi è sopraffatto da responsabilità e non riesce a staccare

  • chi arriva a fine stagione esausto, senza energie

  • chi fatica a ritagliarsi del tempo per sé nonostante gli impegni lavorativi

La verità è che la solitudine può colpire chiunque, indipendentemente dall’età o dal contesto.

Come affrontare la solitudine estiva?

Non esiste una formula valida per tutti, ma ci sono piccoli passi che possono aiutare a ritrovare un senso di equilibrio e connessione.

Accogli le tue emozioni, senza giudizio

Provare tristezza, apatia o solitudine non è un fallimento. È una risposta umana e legittima. Prenderne consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento.

Dai ritmo alle tue giornate
Anche in assenza di obblighi, stabilire una routine – anche semplice – può offrire stabilità. Cucinare, fare una passeggiata, leggere, praticare sport: ogni piccola azione è un modo per prendersi cura di sé.

Coltiva contatti reali, anche brevi
Non serve un grande gesto. Una telefonata, un messaggio, una chiacchierata con un vicino possono rompere il silenzio e generare connessione.

Sperimenta qualcosa di nuovo
Un’attività diversa, un corso, un’escursione in un luogo sconosciuto, il volontariato. Tutto ciò che stimola la novità può ridare senso e creare nuove occasioni d’incontro.

Chiedi supporto psicologico se senti che da solo non ce la fai
La solitudine può diventare l’inizio di un percorso personale. Parlarne con un professionista aiuta a dare significato a ciò che si sta vivendo e a trovare strumenti per affrontarlo con maggiore consapevolezza.

Anche dalla solitudine può nascere qualcosa di buono

Credo che ogni momento difficile contenga in sé un’opportunità. La solitudine, per quanto scomoda, può trasformarsi in uno spazio di ascolto, riflessione e crescita. Non si tratta di “riempire il tempo”, ma di comprendere cosa davvero ci serve e come possiamo prendercene cura.

Se vuoi parlarne, sono disponibile

Ricevo su appuntamento – in studio oppure online – anche nel mese di agosto. Insieme possiamo costruire un percorso personalizzato, pensato per aiutarti a ritrovare serenità, energia e consapevolezza. Ogni storia merita attenzione, rispetto e uno spazio sicuro, senza giudizio.

Un pensiero per te che stai leggendo

Se ti senti fuori posto in un momento che “dovrebbe” essere felice, sappi che non sei l’unico. Non c’è nulla di sbagliato in te, e non c’è motivo di vergognarsi. A volte basta solo fermarsi, ascoltarsi… e permettersi di chiedere aiuto.

Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina Calzi – psicologa a Milano

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