Pierpaolo Piccioli debutta da Balenciaga e riscrive il codice dell’eleganza

Alla Paris Fashion Week Pierpaolo Piccioli firma il suo debutto da Balenciaga: una nuova visione di eleganza tra tradizione couture e modernità poetica.

Ottobre 5, 2025 - 21:58
Ottobre 5, 2025 - 22:15
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Pierpaolo Piccioli debutta da Balenciaga e riscrive il codice dell’eleganza

La moda, come l’arte, conosce momenti di svolta che ne ridefiniscono l’identità. La collezione Primavera/Estate 2026 di Balenciaga, presentata alla Paris Fashion Week, rappresenta uno di questi passaggi storici. Sullo sfondo di un clima d’attesa palpabile, Pierpaolo Piccioli ha firmato il suo primo défilé come direttore creativo della maison, inaugurando un nuovo capitolo che coniuga poesia, rigore e profonda umanità.

Un nuovo linguaggio per l’eleganza

La sfilata, ambientata nel suggestivo Carrousel du Louvre, è stata un inno alla purezza delle forme e alla potenza del gesto sartoriale. Piccioli ha abbandonato gli eccessi concettuali degli ultimi anni per restituire al marchio il senso originario della couture: una moda che parla al corpo e all’anima.
La collezione si apre con silhouette fluide e linee essenziali, dominate dal nero — colore simbolo di Cristóbal Balenciaga — declinato in texture opache, lucenti e trasparenti. Progressivamente la palette evolve, introducendo tinte neutre, blu profondi e bagliori metallici, fino a esplodere in un finale cromatico dove il rosso e il verde smeraldo diventano metafore di rinascita.

L’eredità di Balenciaga riletta da Piccioli

Nel lavoro di Piccioli emerge un dialogo costante con la tradizione della maison. Le iconiche cocoon shapes, le spalle scolpite e le strutture architettoniche vengono reinterpretate in chiave intima e contemporanea. La couture diventa strumento di introspezione: le giacche si ammorbidiscono, i volumi respirano, i tessuti — seta, organza, gabardine e crêpe — raccontano il movimento naturale del corpo.
Ogni capo riflette la filosofia del nuovo direttore creativo: l’eleganza come atto di empatia, la moda come linguaggio di libertà. “Voglio che le persone si sentano viste e non travestite”, avrebbe dichiarato Piccioli nel backstage, sintetizzando la sua visione di autenticità e rispetto.

Un’estetica dell’umanità

Le modelle, scelte per la loro individualità e non per la loro omologazione, hanno sfilato in un silenzio quasi sacrale, accompagnate da un tappeto sonoro di pianoforte e voci lontane. Niente ostentazione, niente artificio: solo la forza evocativa della materia e del colore.
Gli accessori si allineano a questa nuova grammatica: borse geometriche ma morbide, scarpe scultoree dal design pulito, gioielli minimi che diventano estensioni del corpo. L’intera collezione parla di equilibrio, di armonia tra forza e delicatezza, tra couture e quotidiano.

Un messaggio oltre la moda

Con questo debutto, Pierpaolo Piccioli ha impresso un segno profondo nel percorso di Balenciaga, trasformando la passerella in un manifesto estetico e umano. La sua è una rivoluzione silenziosa, che non distrugge ma ricompone, che non urla ma sussurra con intensità.
Il pubblico, tra cui molti nomi di spicco dell’industria e dell’arte, ha accolto la collezione con un applauso prolungato, consapevole di trovarsi di fronte a un momento destinato a entrare nella storia della moda.

Balenciaga, sotto la direzione di Piccioli, ritrova così la sua essenza: una casa che non insegue le mode, ma le crea, con il coraggio di parlare di bellezza, vulnerabilità e verità. La Primavera/Estate 2026 segna l’inizio di una nuova era — non solo per la maison, ma per l’intera idea di eleganza contemporanea.

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Redazione Italia24 News