Ricordo di Aimo e Nadia Moroni: le parole di Edoardo Raspelli sulla grande cucina italiana

EDOARDO RASPELLI RICORDA IL GRANDE AIMO MORONI

E la straordinaria arte culinaria di sua moglie Nadia

Via Montecuccoli: una strada qualunque, in una periferia ovest di Milano che un tempo pochi conoscevano.
Eppure, grazie ad Aimo Moroni e alla moglie Nadia, quel luogo è diventato — a Milano, in Italia e nel mondo — simbolo di eccellenza e di passione gastronomica.

Come accadde ai Santini, che con il loro “Pescatore” hanno reso celebre nel mondo il piccolo borgo di Runate di Canneto sull’Oglio, anche Aimo e Nadia hanno trasformato un angolo appartato in una meta di pellegrinaggio per gli amanti della grande cucina.

Li ho visti nascere e crescere.
Ricordo l’umile ma curato spazio verde per la bella stagione, il locale che, da semplice e accurata trattoria, si è evoluto con il tempo in un tempio della cucina italiana.
All’ingresso, il banco frigo con il suo assortimento meraviglioso di materie prime, scelte una a una da Aimo nei mercati cittadini.
Tutto era pensato per la cucina di Nadia: una cucina che era, e resta, l’espressione autentica delle mie 3T: Terra, Territorio, Tradizione.

In quell’armonia tra lui e lei — tra la ricerca appassionata del prodotto e la mano sapiente ai fornelli — si respirava l’anima più vera della cucina italiana: genuina, colta, contemporanea senza dimenticare le radici.
Aimo e Nadia hanno insegnato che la semplicità può essere sublime, e che l’amore, quando passa attraverso i sapori, può lasciare un segno eterno.