Sicurezza sul lavoro: confronto tra governo e imprese per un nuovo patto sociale
A Palazzo Chigi il governo incontra imprese e sindacati per rafforzare la sicurezza sul lavoro. Proposte concrete: credito d’imposta, patente a punti, formazione e digitalizzazione dei controlli.

Un confronto tanto necessario quanto atteso. Nella Sala Verde di Palazzo Chigi si è svolto oggi l’incontro tra il Governo e le principali rappresentanze del mondo imprenditoriale sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, dopo un primo quadrimestre dell’anno segnato da un numero ancora troppo elevato di infortuni e morti bianche.
Convocati al tavolo i rappresentanti di Confindustria, Confcommercio, CNA, Confartigianato, oltre ai sindacati confederali CGIL, CISL e UIL. A fare da regia, il Ministro del Lavoro insieme al Presidente del Consiglio, che ha aperto i lavori con un messaggio chiaro: “Non si può parlare di crescita senza rispetto per la vita e la dignità di chi lavora. La sicurezza deve diventare parte integrante della cultura produttiva italiana.”
I numeri che preoccupano
Secondo i dati INAIL aggiornati ad aprile 2025, si contano già oltre 220 decessi sul lavoro, con un trend in crescita rispetto allo stesso periodo del 2024. Tra i settori più colpiti, edilizia, agricoltura, logistica e manutenzione industriale. A pesare non sono solo la disattenzione o l’irregolarità, ma spesso l’assenza di formazione adeguata, l’uso di appalti a catena e una scarsa cultura della prevenzione.
Le proposte sul tavolo
Durante il confronto sono state avanzate diverse proposte operative, tra cui:
-
Credito d’imposta per le imprese che investono in sicurezza attiva (formazione, dispositivi, tecnologie).
-
Patente a punti per la sicurezza nei cantieri, con sospensione automatica per chi supera un certo numero di infrazioni.
-
Rafforzamento del ruolo degli RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza).
-
Digitalizzazione dei controlli tramite una piattaforma nazionale di vigilanza condivisa tra Ispettorato e INAIL.
-
Campagne nazionali di educazione alla prevenzione, già a partire dalle scuole tecniche e professionali.
Le imprese: “Sì alla sicurezza, ma servono incentivi e semplificazione”
Il mondo produttivo ha espresso disponibilità al dialogo, chiedendo però chiarezza normativa e supporto tecnico. “Molte PMI non hanno strumenti adeguati per affrontare i continui aggiornamenti sulla sicurezza,” ha affermato il presidente di CNA. “Semplificare le procedure e offrire formazione mirata è il primo passo per un cambiamento reale.”
Anche Confindustria ha ribadito il principio della “tolleranza zero verso le aziende irregolari”, ma ha sollecitato una distinzione netta tra chi viola deliberatamente le norme e chi si trova in difficoltà per mancanza di strumenti.
Verso un protocollo nazionale
Il Ministro del Lavoro ha annunciato che nelle prossime settimane sarà presentato un Protocollo nazionale per la sicurezza sul lavoro, condiviso con tutte le parti sociali, da allegare alla prossima legge di bilancio. L’obiettivo è ambizioso: azzerare le morti bianche entro il 2030, in linea con gli obiettivi europei.
"Dobbiamo passare dalla cultura del rimpianto a quella della prevenzione" – ha detto in chiusura il Presidente del Consiglio. “Non è solo una questione di regole, ma di valori.”
Qual è la tua reazione?






