Infermieri romeni non riconosciuti, dall’Ue infrazione per 14 Paesi (tra cui l’Italia)

Bruxelles – La Romania è ormai nell’Unione europea dal 2007, ma a distanza di quasi vent’anni è come se i romeni fossero ancora extra-comunitari. Almeno coloro che nella vita hanno scelto la carriera infermieristica, perché in praticamente mezza Unione gli infermieri non sono riconosciuti come tali. La Commissione europea rompe gli indugi e avvia una procedura d’infrazione nei confronti di 14 Stati, tra cui l’Italia. C’è un problema di riconoscimento delle qualifiche professionali degli infermieri responsabili dell’assistenza generale formati in Romania, che per Bruxelles va sanato.
Italia, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo , Repubblica Ceca e Spagna non hanno recepito la Direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali, che mira a facilitare il riconoscimento dei diplomi rumeni conseguiti prima dell’adesione del paese all’Ue dagli infermieri responsabili dell’assistenza generale che hanno seguito uno speciale programma di aggiornamento. Invece resta tutto complicato, e la situazione non aiuta né i lavoratori romeni né, ancora meno, un’Unione europea che comunque ha bisogno di infermieri che non si trovano e per cui ci sta rivolgendo fuori dall’Ue.
Il mancato riconoscimento delle qualifiche professionali produce una discriminazione oltre che una barriera considerata ingiustificata al mercato unico. L’esecutivo comunitario concede due mesi di tempo per fornire spiegazioni e gli aggiornamento del caso, prima di valutare l’invio di un parere motivato, seconda tappa della procedura d’infrazione che rappresenta l’anticamera di un deferimento alla Corte di giustizia dell’Ue con il rischio multe del caso, in caso di condanne.
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