Pnrr, Fitto chiude la porta in faccia a Giorgetti: “Impossibile modificare la scadenza del 2026”

Maggio 14, 2025 - 20:00
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Pnrr, Fitto chiude la porta in faccia a Giorgetti: “Impossibile modificare la scadenza del 2026”

Bruxelles – La scadenza del 30 giugno 2026 per spendere i soldi del Pnrr non si tocca. L’aveva già messo in chiaro il commissario Ue per il Bilancio, Piotr Serafin, l’ha ribadito oggi (14 maggio) il vicepresidente esecutivo Raffaele Fitto. Il messaggio dell’uomo di Meloni a Bruxelles è indirizzato al Palazzo delle Finanze, a Roma, in risposta alle pressioni del ministro Giancarlo Giorgetti per una proroga per poter sostenere l’aumento della spesa per la difesa.

Giorgetti, intervenendo ieri all’Ecofin (Consiglio Ue Economia e Finanza), ha chiesto agli omologhi europei di sostenere “l’esplorazione di ulteriori opzioni, tra cui l’utilizzo di fondi del settore privato e la possibilità di estendere il piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) oltre il 2026, per aumentare il margine di bilancio a disposizione degli Stati membri e rispondere all’esigenza di aumentare la spesa per la difesa”.

Una necessità, quella di prorogare la scadenza del Pnrr, che Roma ha già messo e levato dal tavolo diverse volte (il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, pochi mesi fa aveva rassicurato Fitto sul fatto che il governo non avrebbe chiesto proroghe) e che ora il ministro leghista ha indicato come possibile soluzione per l’utilizzo di Safe, il fondo per prestiti da 150 miliardi per incrementare le spese militari, che l’Italia “non intende usare per questioni legate alla tenuta dei conti pubblici, in particolare del debito e del deficit, secondo quanto stabilito dal patto di stabilità”.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti [Bruxelles, 21 gennaio 2025. Foto: European Council]
Niente da fare. A ventiquattro ore di distanza, durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove misure di semplificazione della Politica Agricola Comune, Fitto ha raccontato che “anche ieri, durante il dibattito all’Ecofin, ho detto chiaramente che la scadenza è fissata per l’anno prossimo, ed è impossibile modificarla“. Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea ha precisato che Bruxelles ha già “offerto molte opportunità per riorganizzare il Pnrr nei prossimi mesi, come l’uso dell’articolo 21 del regolamento per ulteriori revisioni e la possibilità di trasferire progetti dal Fondo per la ripresa e la resilienza (Rrf) ai Fondi di coesione”.

Sulla stessa linea il commissario Ue all’Economia, il lettone Valdis Dombrovskis, che ha ricostruito le valutazioni fatte da Bruxelles nel redigere il piano ‘Readiness2030’ per il riarmo del continente. “Abbiamo valutato diverse opzioni su come fornire maggiori finanziamenti per la difesa“, ha dichiarato Dombrovskis, tra cui “la possibilità di utilizzare il Recovery anche per scopi di difesa”. Un’eventualità scartata “per una serie di motivi”, perché “richiede una riscrittura piuttosto significativa del regolamento sulla Rrf” e “una serie di decisioni che richiedono l’unanimità”.

A poco più di un anno dalla scadenza finale, la Commissione europea non sembra voler riaprire la questione. L’Italia, ad oggi, ha speso circa un terzo delle risorse concordate con Bruxelles per i quasi 270 mila progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

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Redazione Italia24 News