Presidenziali in Polonia, primo turno al fotofinish: Trzaskowski in leggero vantaggio, si va al ballottaggio

Maggio 19, 2025 - 12:30
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Presidenziali in Polonia, primo turno al fotofinish: Trzaskowski in leggero vantaggio, si va al ballottaggio

Bruxelles – Il primo turno delle elezioni presidenziali in Polonia si è chiuso con un esito estremamente incerto: Rafal Trzaskowski, sindaco centrista di Varsavia e candidato della Coalizione Civica del primo ministro, ha ottenuto il 31,3 per cento dei voti. Lo segue da vicino Karol Nawrocki, storico sostenuto dal partito Diritto e Giustizia (PiS), che ha raccolto il 29,5 per cento. I dati arrivano dalle Commissione elettorale nazionale, che ha appena ultimato lo scrutinio. I due candidati si sfideranno in un ballottaggio il primo giugno, in una contesa che appare già come un referendum sulla direzione futura del paese.

Il risultato è più serrato del previsto e mette in luce una Polonia profondamente divisa. Trzaskowski, da tempo favorito nei sondaggi, ha visto ridursi progressivamente il suo vantaggio su Nawrocki nelle ultime settimane. Il voto di domenica (18 maggio) ha confermato un panorama politico polarizzato e ha dato ulteriore slancio alle forze della destra radicale.

Karol Nawrocki, (Photo by Wojtek RADWANSKI / AFP)

Lo scontro tra Trzaskowski e Nawrocki non è solo tra due personalità, ma tra due idee di Polonia. Il primo rappresenta un progetto europeista, progressista e riformatore, in linea con il governo di Donald Tusk, che promette di rafforzare le istituzioni democratiche, riformare la giustizia e ripristinare lo stato di diritto. Il secondo candidato, invece, come il presidente uscente Andrzej Duda, si presenta come erede del populismo sovranista del PiS e difensore dei valori tradizionali con una linea dura su immigrazione, diritti civili e influenza dell’Ue. Nawrocki ha anche espresso pubblicamente la propria ammirazione per Donald Trump, evocando una visione conservatrice e anti-establishment. La sua campagna si è caratterizzata per una retorica ostile ai migranti e contraria ai cosiddetti “valori woke”, cercando di mobilitare l’elettorato conservatore del PiS e i sostenitori della destra estrema.

Fondamentale per il ballottaggio sarà il comportamento degli elettori di Slavomir Mentzen, leader libertario dell’estrema destra, arrivato terzo con il 14,8 per cento dei voti. Mentzen, noto per le sue posizioni euroscettiche e anti-immigrazione, ha spesso criticato la presenza di oltre un milione di rifugiati ucraini in Polonia, accusandoli di approfittare del sistema. Il suo successo testimonierebbe il malcontento di una fetta crescente di elettori, insofferente verso l’alternanza tra le due principali coalizioni.

Il candidato del partito di estrema destra Confederazione, Slawomir Mentzen (Foto: Slawomir Mentzen, profilo X ufficiale)

Subito dopo i risultati, Nawrocki ha rivolto un appello diretto a Mentzen e ai suoi elettori: “Aiutatemi a salvare la Polonia e a fermare la marcia di Donald Tusk verso la monocrazia”, ha dichiarato. Trzaskowski ha definito Nawrocki un “radicale” che rischia di aggravare ulteriormente la polarizzazione del paese.

Un altro nome che ha attirato l’attenzione è quello di Grzegorz Braun, deputato della destra estrema di Confederazione, che secondo l’exit poll ha ottenuto il 6,3 per cento dei voti, posizionandosi al quarto posto. Braun è recentemente finito sotto inchiesta dopo aver usato un estintore per spegnere candele di Hanukkah nel parlamento polacco, in protesta alla celebrazione pubblica di festività ebraiche, gesto che gli è costato anche la revoca dell’immunità da eurodeputato. Il suo risultato conferma la crescente influenza dei movimenti ultraconservatori nel Paese.

Il centrodestra e la sinistra, invece, hanno registrato risultati modesti: circa il 15 per cento dei voti è andato a Szymon Holownia del partito ambientalista Polska 2050, alla candidata della Nuova Sinistra Magdalena Biejat e al rappresentante della sinistra radicale Adrian Zandberg. Trzaskowski dovrà ora cercare di attrarre questi segmenti di elettorato per consolidare il suo vantaggio al secondo turno.

L’elezione presidenziale del 2025 è stata definita da molti osservatori come un momento cruciale per la democrazia polacca. Il presidente Duda ha spesso bloccato le riforme del governo Tusk, ostacolando nomine e decisioni parlamentari. Secondo Jacek Kucharczyk, presidente dell’Istituto per gli Affari Pubblici di Varsavia: “La posta in gioco è enorme per la coalizione di governo e per il futuro della democrazia in Polonia”. A suo avviso, solo con la collaborazione del prossimo presidente sarà possibile portare avanti riforme fondamentali per l’agenda Tusk, come l’indipendenza della magistratura, la liberalizzazione dell’aborto e l’introduzione delle unioni civili.

Tusk Duda Polonia
Il presidente polacco Andrzej Duda e il primo ministro Donald Tusk (Foto: Consiglio Ue)

L’esito del ballottaggio a giugno sarà seguito con estrema attenzione anche dalle capitali europee. La Polonia, al confine con l’enclave russa di Kaliningrad, la Bielorussia e l’Ucraina in guerra, è un perno strategico per la Nato e per il sostegno militare a Kyiv. Sotto la guida di Tusk, Varsavia ha scelto di essere una voce forte contro Mosca nell’Europa orientale. Tuttavia, l’incertezza che emerge da questo primo turno riapre il rischio di una crisi politica. Secondo alcuni osservatori, una vittoria di Nawrocki potrebbe paralizzare l’attuale governo e spianare la strada al ritorno dei populisti con rinnovata forza alle prossime elezioni legislative. Il verdetto finale è tra due settimane, ma appare già chiaro come il secondo turno non sarà soltanto uno scontro elettorale, ma uno spartiacque decisivo per la Polonia e per l’Europa.

 

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Redazione Italia24 News