TikTok, per la Commissione la piattaforma viola il regolamento sui servizi digitali

Bruxelles – La pubblicità su TikTok, la popolare piattaforma di scambio di immagini, video e testi, non va perché nasconde troppe cose, in particolare chi li paga.
In una “analisi preliminare” diffusa oggi, l’esecutivo europeo afferma che “la società non adempie all’obbligo previsto dal regolamento sui servizi digitali (Dsa) di pubblicare un archivio pubblicitario. Tale archivio è fondamentale per consentire ai ricercatori e alla società civile di individuare annunci pubblicitari fraudolenti, campagne di minacce ibride, operazioni di informazione coordinate e annunci pubblicitari falsi, anche nel contesto delle elezioni“.
La Commissione ha riscontrato che TikTok non fornisce le informazioni necessarie sul contenuto degli annunci pubblicitari, “sugli utenti a cui sono destinati e su chi li ha pagati”. Inoltre, sostiene la Commissione, l’archivio pubblicitario di TikTok “non consente al pubblico di effettuare ricerche complete sugli annunci sulla base di tali informazioni, limitando così l’utilità dello strumento”.
Le conclusioni preliminari della Commissione si basano su un’indagine approfondita che ha compreso, tra l’altro, l’analisi di documenti interni dell’azienda, la verifica degli strumenti di TikTok e colloqui con esperti del settore.
Con l’invio delle conclusioni preliminari, la Commissione informa TikTok del suo parere preliminare secondo cui la società viola il Dsa. Questa, si precisa, non è una posizione definitiva, e l’indagine ancora procede e dunque l’esito non è definito.
TikTok ha ora la possibilità di esercitare i propri diritti di difesa esaminando i documenti contenuti nel fascicolo dell’indagine della Commissione e rispondendo per iscritto alle conclusioni preliminari della Commissione. Parallelamente, sarà consultato il Comitato europeo per i servizi digitali.
Se le conclusioni preliminari della Commissione fossero confermate, quest’ultima potrebbe adottare una decisione di non conformità, che potrebbe comportare un’ammenda fino al 6 per cento del fatturato annuo mondiale totale dell’azienda, nonché un periodo di sorveglianza rafforzata per garantire il rispetto delle misure che il fornitore intende adottare per porre rimedio alla violazione. La Commissione può inoltre infliggere sanzioni pecuniarie periodiche per obbligare una piattaforma a conformarsi.
La storia dell’indagine
Il 19 febbraio 2024 la Commissione ha avviato un procedimento formale per valutare se TikTok abbia violato la legge sui servizi digitali. Oltre alla trasparenza della pubblicità, l’avvio del procedimento riguardava anche gli effetti negativi derivanti dalla progettazione dei sistemi algoritmici di TikTok (come gli “effetti rabbit hole” e la dipendenza comportamentale), la verifica dell’età, l’obbligo di garantire un elevato livello di privacy, sicurezza e protezione dei minori e l’accesso ai dati per i ricercatori, per i quali l’indagine è ancora in corso.
Nel dicembre 2024 la Commissione, sempre in via prioritaria come nel primo caso, ha inoltre avviato un procedimento formale nei confronti di TikTok in relazione alla sua gestione dei rischi connessi alle elezioni e al dibattito civico, per il quale l’indagine è ancora in corso.
La Commissione ha inoltre istituito uno strumento di segnalazione che consente ai dipendenti e ad altre persone informate di contattare la Commissione in modo anonimo per contribuire al monitoraggio della conformità da parte delle piattaforme online definite di dimensioni molto grandi (Vlop) e dei motori di ricerca online di dimensioni molto grandi (Vloe).
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