Maggiore età digitale, Bruxelles risponde a Macron: “Non stiamo lavorando a divieti a livello Ue”

Giugno 11, 2025 - 18:30
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Maggiore età digitale, Bruxelles risponde a Macron: “Non stiamo lavorando a divieti a livello Ue”

Bruxelles – Come proteggere i minori online? Bruxelles si interroga sulla questione da tempo. Il Digital Services Act, in vigore dal febbraio 2024, obbliga le grandi piattaforme a valutare i rischi per i più giovani e mettere in campo strumenti efficaci per prevenirli. Ma diverse capitali vorrebbero fare un passo in più: imporre una maggiore età digitale a livello europeo. Ieri (10 giugno) il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato un ultimatum all’Ue: se non si faranno progressi sul tema, Parigi vieterà unilateralmente l’accesso ai social media ai minori di 15 anni. Immediata la risposta della Commissione europea: “Non ci stiamo lavorando, è una prerogativa degli Stati membri”.

La proposta di una maggiore età digitale europea è stata messa sul tavolo del Consiglio dell’Ue, pochi giorni fa, da sette Paesi membri. I ministri di Grecia, Danimarca, Francia, Spagna, Italia, Cipro e Slovenia hanno sollecitato l’esecutivo Ue non solo a individuare meccanismi più rigorosi di verifica dell’età per l’accesso a siti web dannosi e pornografici, ma anche a riflettere sulla necessità di fissare la maggiore età digitale a 15 anni. Parigi sta già procedendo per conto suo per quanto riguarda l’utilizzo di siti pornografici da parte dei minori: Aylo, la società madre di Pornhub, ha bloccato gli accessi al sito per gli utenti francesi per protesta contro i controlli più accurati sull’età imposti dal governo.

L’avviso sull’home page con cui Pornhub ha sospeso l’accesso al sito in Francia (Photo by Nicolas Guyonnet / Hans Lucas via AFP)

Parigi, Roma, Madrid, Atene e gli altri possono contare su Copenaghen, che assumerà la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue dal primo luglio. La ministra danese per il digitale, Caroline Stage Olsen, ha promessa che dedicherà la riunione informale con gli omologhi dei 27, prevista ad ottobre, “esclusivamente sul futuro digitale dei minori”, e ha riconosciuto che “l’attuale normativa Ue non è sufficiente”.

La fuga in avanti di Macron è stata innescata dall’omicidio di un’assistente scolastica da parte di uno studente quindicenne, avvenuto ieri in un istituto a Nogent, nell’Alta Marna. “Non possiamo aspettare”, ha dichiarato il presidente, annunciando inoltre che presto in Francia sarà introdotta la verifica dell’età sui siti che vendono coltelli online. “Un quindicenne non potrà più acquistare un coltello online. Ciò significa che imporremo sanzioni finanziarie massicce e divieti“, ha promesso. Più tardi, sul suo account X, ha rilanciato: “Vietiamo i social media ai minori di 15 anni. Le piattaforme hanno la possibilità di verificare l’età. Facciamolo”.

i ministri di Grecia, Danimarca, Francia, Spagna, Italia, Cipro e Slovenia al Consiglio Ue Telecomunicazioni, 06/’6/25 (Per l’Italia il vice-ministro delle imprese e del made in Italy, Valentino Valentini, in fondo a destra)

Oggi il portavoce della Commissione europea responsabile per il digitale, Thomas Regnier, ha messo in chiaro: Bruxelles non sta lavorando ad un divieto dei social media a livello europeo. “Non è ciò che la Commissione sta facendo, né è ciò verso cui stiamo andando”, ha affermato durante il briefing quotidiano con la stampa. Regnier ha spiegato che si tratta di “una prerogativa nazionale”: come stabilito dal Regolamento sulla Protezione dei dati (Gdpr), “spetta agli Stati membri stabilire e fissare la maggiore età digitale tra i 13 e i 16 anni“.

Oltre a quanto già previsto dalla legge sui servizi digitali, per cui l’esecutivo Ue sta mettendo a punto delle linee guida per le piattaforme online, in cantiere c’è da tempo anche un più efficace strumento di verifica dell’età. “Stiamo attualmente collaborando con gli Stati membri per presentare nel corso del 2026 uno strumento di verifica dell’età a livello europeo“, ha affermato il portavoce. Lo European Digital Identity Wallet, con il quale “si potrà mantenere il pieno controllo dei propri dati, ma autenticare e verificare la propria età quando si utilizzano determinati servizi”. Bruxelles ha annunciato che lancerà già nel mese di luglio, insieme a cinque Stati membri, un progetto pilota.

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Redazione Italia24 News