Eurozona, con i dazi di Trump meno investimenti e meno prestiti bancari

Ottobre 2, 2025 - 13:30
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Eurozona, con i dazi di Trump meno investimenti e meno prestiti bancari

Bruxelles – I dazi voluti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, comunque vada avranno ripercussioni per l’eurozona e la sua economia in termini di minori prestiti bancari e minori investimenti, nonostante l’accordo raggiunto tra l’UE e gli USA. La Banca centrale europea aveva già avvertito dei rischi legati alle tensioni commerciali trans-atlantiche, facendo notare che l’intesa poteva non essere sufficiente a convincere i mercati e i suoi operatori, e ora arriva la conferma.

Abbiamo scoperto che la crescente incertezza sulle politiche economiche – derivante, tra l’altro, dagli sviluppi della politica commerciale negli Stati Uniti – si riversa sull’area dell’euro, riducendo i prestiti sia attraverso la domanda che l’offerta“, rilevano i tecnici della BCE in un documento di analisi il cui titolo – ‘Più incertezza, meno prestiti: come la politica statunitense influenza il finanziamento delle imprese in Europa’ – già dice tutto sugli scenari che si prospettano. “Gli elevati livelli di incertezza rendono anche i tagli dei tassi ufficiali meno efficaci“, avvertono ancora i tecnici.

Fin qui la BCE ha tagliato i tassi di interesse otto volte, di cui quattro nel 2025, per poi optare per una pausa che verosimilmente continuerà. Gli operatori non si attendono un taglio in occasione della riunione del consiglio direttivo di fine ottobre, anche in vista dell’inflazione aumentata. A Francoforte invece i tecnici si attendono frenate per l’economia: “In attesa di maggiore chiarezza, le imprese reagiscono all’accresciuta incertezza sulle politiche economiche rinviando le decisioni di investimento, mentre le banche contraggono l’offerta di credito per gestire i potenziali rischi”.  Quest’ultimo aspetto appartiene a caratteristiche proprie del sistema creditizio: “Quando si verificano cambiamenti inaspettati, le banche concedono sempre meno prestiti”, ricorda il documento di analisi.

Il problema di fondo, volendo arrivare al dunque, è che “l’incertezza politica, soprattutto se associata a stress finanziario, può ostacolare il flusso del credito e rallentare l’attività economica proprio quando gli stimoli sono più necessari“. E non v’è dubbio che questo sia per l’UE e la sua area dell’euro il momento per investire, come messo in risalto dal rapporto Draghi. I dazi di Trump sono dunque un ostacolo alla competitività europea, e la BCE non fa che certificarlo una volta di più.

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Redazione Italia24 News