Orban chiude (di nuovo) all’Ucraina: “Nessuna adesione all’UE, rispettare le regole per avviare negoziati”

Ottobre 1, 2025 - 15:00
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Orban chiude (di nuovo) all’Ucraina: “Nessuna adesione all’UE, rispettare le regole per avviare negoziati”

Bruxelles – L’Ucraina Stato membro dell’Unione europea è qualcosa che non si può fare. L’Ungheria di Viktor Orban si oppone con rinnovata forza all’ipotesi di un ingresso nell’UE, che il primo ministro ungherese respinge in modo categorico: “Per l’Ucraina chiediamo un accordo strategico, è giusto sostenerla, ma la membership è troppo“, taglia corto al suo arrivo a Copenhagen per il vertice informale del Consiglio europeo. E’ solo la premessa, peraltro nota, a quello che ne segue subito dopo: la chiusura ad ipotesi di scorciatoie per l’avvio dei capitoli negoziali. “C’è un procedimento giuridico molto rigido e dobbiamo attenerci a quello”, sostiene ancora Orban, che sfida tutti i partner.

La riunione informale dei capi di Stato e di governo vuole essere per il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, l’occasione per provare ad aprire i primi capitoli negoziali per l’adesione all’UE aggirando il vincolo dell’unanimità, questione a cui nessuno ufficialmente si oppone in linea di principio, eccezione fatta per l’Ungheria e il suo primo ministro Orban. Quando questi fa riferimento al rispetto delle regole, peraltro non proprio chiarissime, lascia intendere di essere pronto anche a ricorsi in caso di soluzioni considerate dal governo di Budapest come contro le stesse regole.

Al di là degli aspetti giuridici c’è una chiusura netta da parte di Orban, che non lo nasconde né si nasconde: “L’Ucraina non ha i soldi per potersi mantenere, dobbiamo aiutarla noi. E’ un fatto finanziario”, ricorda alla stampa al suo arrivo per i lavori. Un eventuale ingresso di Kiev nell’UE “porterebbe la guerra nell’Unione europea e i soldi degli europei in Ucraina”. Niente da fare, dunque.

Le posizioni di Orban si scontrano con quelle degli altri leader, riassunte dalla premier lettone, Evika Silina, convinta del fatto che “dobbiamo integrare Moldova e Ucraina, e aprire il cluster 1“, l’insieme dei capitoli che riguardano i diritti fondamentali (giustizia, magistratura, appalti, controllo finanziario, statistiche). E’ esattamente il lavoro su cui si concentra parte del vertice dei leader, chiamati a fare i conti con Orban, che con la testa è però a Praga. Il 3 e 4 ottobre si tengono le elezioni politiche, e il capo di governo ungherese attende con impazienza il voto. “Spero che i patrioti cechi vincano, spero che Babis possa tornare” al governo, dice riferendosi al leader di Ano, Andrej Babis, contrario al sostegno militare a Kiev e all’avvio accelerato dell’adesione dell’Ucraina.

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Redazione Italia24 News