Nel 2024 sequestrate merci contraffatte per 3,8 miliardi di euro in tutta l’Ue. Due su tre dalle autorità italiane

Bruxelles – Abbigliamento, accessori, CD e DVD, giocattoli, cosmetici, sigarette. Nei 112 milioni di prodotti contraffatti sequestrati dalle autorità dei Paesi dell’Ue nel 2024 c’è di tutto. Anche alcune new entries, come sigarette elettroniche e dispositivi per lo svapo. Il valore al dettaglio stimato in 3,8 miliardi di euro è un record, il più alto mai registrato.
I dati sono stati diffusi oggi (1 ottobre) dalla Commissione europea e dall’Ufficio Ue per la proprietà intellettuale (EUIPO). Sfogliando il rapporto, salta subito all’occhio la permeabilità del mercato unico: le autorità doganali hanno sequestrato circa 20 milioni di articoli alle frontiere dell’Ue, per un valore di 1,5 miliardi. Tutti gli altri, sono stati intercettati quando circolavano già negli Stati membri.
Secondo l’esecutivo Ue, la riforma dell’Unione doganale “svolgerà un ruolo fondamentale” nella lotta alla contraffazione. Una lotta che si fa sempre più complessa: da un lato siamo di fronte ad un aumento dei volumi commerciali, trainato dall’e-commerce, dall’altro al continuo emergere di innovazioni tecnologiche che alimentano contraffazioni più sofisticate.
Un problema di concorrenza, ma anche di sicurezza dei consumatori. Se più di un terzo dei prodotti sequestrati sono CD o DVD registrati – musica, film ma anche software -, il 17,8 per cento sono giocattoli, che potrebbero essere difettosi e pericolosi per i bambini. Tra le categorie principali in base al numero di articoli sequestrati, l’abbigliamento rappresenta il 7,5 per cento, gli accessori il 6,25 per cento, le sigarette il 4,4 per cento, profumi e cosmetici il 3 per cento.
Il 90 per cento del volume e del valore dei prodotti contraffatti è stato sequestrato dalle autorità di 7 Paesi membri: Italia, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania e Polonia. Le autorità italiane fanno scuola: il 69,3 per cento degli articoli sequestrati è stato intercettato nello Stivale.
In generale, la geografia dei sequestri non è casuale: si tratta di Paesi di frontiera dell’Unione, la maggior parte affacciati sul mare – o rivolti verso Oriente. I conti tornano, visto che il trasporto più utilizzato per le merci contraffatte sono le navi cargo e il Paese da cui arriva quasi la metà dei prodotti è la Cina. Oltre ai “soliti sospetti” Cina e Turchia, origine rispettivamente del 42 e del 18 per cento dei prodotti contraffatti, sul poco invidiabile podio entrano per la prima volta gli Emirati Arabi Uniti, con il 5,5 per cento.
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