Ricerca e sostenibilità, protocollo Ispra e Jrc per una più stretta collaborazione scientifica

Settembre 30, 2025 - 19:30
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Ricerca e sostenibilità, protocollo Ispra e Jrc per una più stretta collaborazione scientifica

Bruxelles – Promuovere sostenibilità e resilienza climatica. E’ l’intento del nuovo protocollo d’intesa firmato oggi a Bruxelles tra il Centro comune di ricerca dell’Unione europea (Jrc) e Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Alla luce del documento, che è valido fino al 2029 e si basa su anni di cooperazione, Jrc e Ispra approfondiranno la collaborazione scientifica sulle principali sfide ambientali e di sostenibilità e amplieranno il lavoro congiunto in settori quali la qualità dell’aria, la sicurezza chimica e il marchio di qualità ecologica dell’Ue.

In altre parole, intensificheranno la cooperazione su foreste, acqua, suolo ed ecosistemi marini, nonché su temi trasversali come la resilienza climatica, la preparazione alle catastrofi e l’economia circolare. I progetti includono la lotta alla desertificazione attraverso l’Osservatorio del Suolo dell’Ue, il supporto alla Strategia per la Resilienza Idrica e al Patto per gli Oceani e il progresso della ricerca marina con la nuova nave oceanografica Arcadia dell’Ispra che, progettata per studiare, monitorare e proteggere gli ecosistemi marini del Mediterraneo, rappresenta di fatto un laboratorio galleggiante all’avanguardia.

L’Italia e al centro della ricerca

Durante la cerimonia di firma, il direttore generale del Jrc, Bernard Magenhann, ha sottolineato il contributo del protocollo al Green deal europeo e l’importanza strategica dell’Italia come polo di ricerca dell’Ue. Mentre la direttrice del Jrc, Alessandra Zampieri, ha evidenziato l’impatto immediato dell’accordo attraverso progetti in corso – come l’Atlante dei suoli del Mediterraneo e l’Accademia europea delle Acque – e il presidente dell’Ispra, Stefano Laporta, ha posto l’accento sull’importanza di rafforzare il ruolo dell’Italia nell’ecosistema scientifico-politico dell’Ue.

Per tali ragioni, in prospettiva, la collaborazione potrebbe estendersi ad aree come le materie prime critiche e l’osservazione della Terra, coinvolgendo al contempo partner italiani come il Centro nazionale di ricerca (Cnr) e il Distretto dell’Innovazione di Milano.

Le collaborazioni nella ricerca

Ispra ha ricordato che con il Jrc esiste già una collaborazione scientifica in diversi settori, quali gli incidenti chimici, il marchio Ue Ecolabel, la manutenzione e attuazione di Inspire – INfrastructure for SPatial InfoRmation in Europe, la Direttiva europea che garantisce che le infrastrutture spaziali dei dati di tutti gli Stati membri siano compatibili ed utilizzabili in un contesto paneuropeo, agevolando la ricerca dei dati spaziali attraverso il web.

Nello specifico, il Jrc svolge attività di ricerca nei campi della sostenibilità, scarsità delle risorse e cambiamenti climatici; conduce studi sui sistemi di allerta precoce per tsunami; gestisce il Sistema globale di allerta e coordinamento per le catastrofi e svolge studi su sicurezza, adattamento climatico e infrastrutture edilizie e di trasporto.

Ispra, invece, fa attività di ricerca, monitoraggio conoscitivo e valutazione in campo ambientale, con riferimento alla protezione delle acque, dell’atmosfera, del suolo, del sottosuolo, della biodiversità marina e terrestre e delle relative colture, alla tutela della natura e della fauna.

Una nuova intesa

E’ in questo contesto di competenze che trova spazio il Memorandum siglato oggi e che punta a “definire il quadro complessivo di tale collaborazione in termini di cornice generale, aree tecniche e procedure per la stipula di accordi formali, dettagliando le specifiche della collaborazione e identificando un elenco di tematiche ambientali per le quali sono stati rilevate alcuni temi generali e relativi argomenti specifici”, dettaglia Ispra in una nota stampa. “Come primo avvio è stato posto prioritariamente il focus su tre temi: Intelligenza artificiale, Suolo e acqua/oceano e Blue economy” e per ciascuno di questi “sono stati nominati gruppi di esperti e poste in essere le prime interazioni”.

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Redazione Italia24 News