Serafin insiste su risorse proprie da rifiuti elettronici: “Positive per ambiente e competitività”

Bruxelles – Risorse tutte europee, tutte della Commissione europea, dallo smaltimento dei rifiuti degli apparecchi elettronici, sono e restano un’idea funzionale per ambiente e finanziamento delle attività dell’UE senza gravare sui governi. Il commissario per il Bilancio, Piotr Sefarin, tiene il punto. Rivendica e difende una delle proposte dell’esecutivo comunitario per il prossimo quadro di bilancio pluriennale (MFF 2028-2034) che diventa però oggetto di chiarimenti, con tanto di interrogazione dai banchi dell’ECR.
C’è un timore che questa tassa possa gravare sui cittadini, timore che Serafin cerca di dissipare spiegando che “la risorsa propria basata sui rifiuti elettronici non è una tassa, ma un contributo nazionale“. In sostanza sono gli Stati che dovrebbero versare nelle casse di Bruxelles una parte di quanto riscosso a livello nazionale. “Pertanto, non comporta alcun costo diretto per il contribuente“, assicura il commissario per il Bilancio.
Quanto alla misura in sé, spiega ancora, la scelta di proporre una risorsa propria per i rifiuti elettronici “è legata al suo possibile impatto positivo sulla competitività e sulla politica ambientale dell’UE”. Una voce di bilancio derivante dalla quantità di rifiuti elettronici non raccolti “contribuirebbe a proteggere l’ambiente e a sostenere l’autonomia strategica dell’Unione nelle materie prime essenziali”, insiste Serafin. Materie prime essenziali come rame, platino e terre rare possono essere riciclate “se gestite in modo efficace”, ricorda. Allo stesso tempo, i rifiuti elettronici contengono materiali pericolosi come metalli pesanti e sostanze chimiche, che “rappresentano gravi rischi per l’ambiente e la salute, se non adeguatamente raccolti e trattati”.
C’è anche un altro aspetto che viene messo in risalto, e che serve a spiegare ulteriormente perché la Commissione guardi ai rifiuti tech per finanziare in parte il funzionamento dell’Unione senza gravare sui bilanci nazionali: “I rifiuti elettronici rappresentano uno dei flussi di rifiuti in più rapida crescita”. Serafin mette in risalto questo aspetto per spiegare che in prospettiva i proventi di questa raccolta di scarti potrà generare anche più dei 15 miliardi di euro l’anno previsti attualmente. Tutti soldi da usare per finanziare l’Unione e la sua agenda.
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