Dombrovskis: “Crescita leggermente superiore alle attese nel 2025, al ribasso nel 2026”

Bruxelles – Nonostante incertezze legate a conflitti e tensioni commerciali l’economia europea fin qui non soltanto ha saputo resistere, ma addirittura andare oltre le attese. Il commissario per l’Economia, Valdis Dombrovskis, ammette che “l’attività economica è cresciuta a un ritmo più veloce del previsto nella prima metà dell’anno, soprattutto nel primo trimestre”, trainata da investimenti ed esportazioni che “hanno superato le aspettative per l’intero anno”. Risultato: “Prevediamo una crescita leggermente superiore all’1,1 per cento previsto per l’Ue in primavera“.
Nel corso della conferenza stampa tenuta al termine dei lavoro dell’Eurogruppo informale di Copenhagen Dombrovskis non fornisce cifre. La crescita dell’1,5 per cento per l’UE era stata tagliata all’1,1 per cento, e il prodotto interno lordo dei 27 messi assieme potrebbe acquistare 0,1 o 0,2 punti percentuali rispetto a quanto stimato a maggio, però, riconosce lo stesso commissario per l’Economia, “allo stesso tempo, la dinamica è destinata a rallentare, ma non a invertirsi, nella seconda metà dell’anno“. Ecco spiegato il motivo per cui non vengono offerti chiarimenti sull’andamento economico.
Su una cosa il commissario per l’Economia vuole essere chiaro: permangono “numerosi elementi contrari” per le prospettive economiche europee, tra cui “una crescita più lenta del commercio globale, la continua incertezza e le turbolenze geopolitiche”. Tutto questo produce cautela, e come sempre la via prudenziale. Ecco perché, continua Dombrovskis, “le nostre previsioni di crescita per il prossimo anno sono diventate leggermente più deboli rispetto a quanto pubblicato nelle previsioni di primavera”. PIL UE all’1,5 per cento nel 2026, dunque, non più assicurato. Niente paura, comunque: “Nel complesso, le basi economiche dell’Ue rimangono solide, il mercato del lavoro in particolare resta robusto, prevediamo un aumento dei salari e una diminuzione dell’inflazione”, anticipa Dombrovskis. “Questa è una buona notizia per le famiglie e dovrebbe continuare a sostenere i consumi”.
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