Difesa e competitività, ora le imprese attendono von der Leyen al varco: “Servono azioni”

Bruxelles – Soddisfazione per la parole, ma attesa per le azioni. Il mondo delle imprese accoglie tutto sommato con favore il discorso sullo stato dell’Unione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ma non si registrano ovazioni. Al contrario, si aspetta di vedere se e quanto, e fino a che punto, le intenzioni saranno tradotte in pratica.
Il clima di cauti soddisfazione e ottimismo viene espresso da Eurofer, l’associazione dei produttori europei di acciaio (di cui fanno parte le italiani Acciaieria Arvedi, Acciaierie d’Italia, Metinvest, Officine Tecnosider, Riva). Se da una parte “accogliamo con favore l’attenzione rivolta all’acciaio nel discorso sullo stato dell’Unione e l’impegno a proporre misure a sostegno del nostro settore e delle catene del valore della produzione pulita in Europa”, dall’altra parte “attendiamo con urgenza proposte efficaci“, il commento di Axel Eggert, direttore generale di Eurofer. La promessa di von der Leyen di proposte a sostegno degli sforzi di transizione dell’industria europea “è incoraggiante”, ma “la nostra industria si trova attualmente ad affrontare difficoltà di ogni tipo” ed è quindi imperativo “proteggere i produttori di acciaio dell’UE dalla sovraccapacità globale e dalla concorrenza sleale”.
Questo senso di urgenza viene messo in risalto anche da Eurochambre, l’associazione delle Camere di commercio, che già alla vigilia del discorso sullo Stato dell’Unione aveva chiesto “azioni concrete, a partire dalla semplificazione e dall’accesso al mercato“. Le parole pronunciate da von der Leyen vanno certamente nella direzione auspicata, ma sono per l’appunto parole, e l’auspicio e l’invito è che “ciò si rifletta poi nelle azioni del suo collegio di commissari e di tutti i servizi”.
Non diversa la linea di BusinessEurope, l’associazione delle confindustrie europee: “La Presidente von der Leyen ha giustamente affrontato questioni cruciali per rafforzare la competitività economica e la capacità di difesa dell’Europa. Ora si tratta di concretizzare i risultati“, sottolinea il direttore generale Markus Beyrer, convinto che “dobbiamo ridurre gli oneri normativi, accelerare le procedure di autorizzazione, diversificare le relazioni commerciali e rimuovere le barriere del Mercato Unico”.
Chi sembra davvero soddisfatto, sul fronte industriale, è il settore della difesa. ASD Europe, l’associazione dei produttori europei del comparto (a cui appartengono le italiane Leonardo e Fincantieri, tra gli altri), “accoglie con favore i chiari segnali di von der Leyen” per il settore. L’integrazione industriale dell’Ucraina nel mercato europeo, con speciale attenzione alla produzione di droni, viene vista positivamente, così come positivamente si valuta l’impegno a “continuare a sostenere gli appalti congiunti, gli investimenti industriali e lo sviluppo di nuovi progetti comuni di difesa”. Ora però, “le ambizioni dell’Europa devono essere sostenute da un sostegno politico e finanziario costante basato su bilanci separati“. In altre parole, “lo slancio sta crescendo, ma l’attuazione deve accelerare“.
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