Addio a Lea Massari, icona silenziosa del cinema europeo

È morta a 89 anni Lea Massari, attrice raffinata e riservata, simbolo di un cinema fatto di silenzi, sguardi e profondità interiore. Indimenticabile in “L’avventura” di Antonioni e in “Cristo si è fermato a Eboli”.

Giugno 25, 2025 - 15:14
Giugno 26, 2025 - 15:21
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Addio a Lea Massari, icona silenziosa del cinema europeo

Roma, 25 giugno 2025 – È morta a 89 anni Lea Massari, nome d’arte di Anna Maria Massetani, attrice iconica del cinema italiano e internazionale. Figura schiva, profonda e mai sopra le righe, ha attraversato con grazia e intensità alcune delle stagioni più complesse e affascinanti del nostro cinema, lasciando un segno indelebile attraverso ruoli intensi, spesso enigmatici, e una cifra interpretativa fuori dagli schemi.

Nata a Roma nel 1936, Lea Massari ha scelto presto un percorso controcorrente: laureata in architettura, si è formata tra Italia e Svizzera prima di avvicinarsi al cinema, senza mai cedere ai cliché dello star system. Il suo nome d’arte, scelto in omaggio a un amore giovanile scomparso prematuramente, è già segno di una sensibilità fuori dal comune.

L’arte dell’assenza

Il pubblico italiano la ricorda soprattutto per la sua memorabile interpretazione ne L’avventura (1960) di Michelangelo Antonioni, in cui il suo personaggio, Anna, scompare misteriosamente dopo pochi minuti di film, lasciando un vuoto narrativo e simbolico che ha segnato la storia del cinema moderno. Un ruolo che ha trasformato l’assenza in presenza, e che ha consacrato Lea Massari come musa di un cinema più interiore, fatto di silenzi e spazi.

Ha poi lavorato con alcuni dei più grandi registi europei: Claude Sautet, Francesco Rosi, Louis Malle, Costa-Gavras, interpretando donne complesse, spesso segnate da conflitti interiori e una dignità silenziosa. Tra le sue interpretazioni più note, quella ne Il posto delle fragole di Ingmar Bergman e il ruolo di madre in Cristo si è fermato a Eboli (1979), accanto a Gian Maria Volonté.

Antidiva per vocazione

Lea Massari è stata spesso definita un’“antidiva”: estranea al gossip, lontana dai riflettori se non sul set, ha scelto sempre ruoli coerenti con il suo stile personale, evitando le derive commerciali e mantenendo un rigore raro nel panorama cinematografico. Ha lavorato con il cinema francese e tedesco, recitando in più lingue, ma senza mai perdere il legame con le radici italiane.

Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il David di Donatello alla carriera, e nel 1990 è stata membro della giuria al Festival di Cannes, testimoniando il rispetto internazionale guadagnato con discrezione e talento.

Un’eredità silenziosa ma potente

La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo del cinema d’autore, dove la sua figura rappresentava una rara sintesi di eleganza, forza interiore e misura. In un’epoca dominata dall’eccesso, Lea Massari ha scelto il passo lieve e lo sguardo profondo. Un cinema del non detto, in cui ogni gesto era una dichiarazione.

La famiglia ha annunciato che i funerali si svolgeranno in forma privata. Il mondo della cultura la ricorda oggi con commozione e riconoscenza, consapevole di perdere non solo un’attrice, ma una coscienza artistica che ha saputo dare voce anche al silenzio.

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Redazione Italia24 News