Milano, 5 giugno: La cultura nelle periferie urbane – Evento alla Fondazione Carlo Perini

Giovedì 5 giugno alle ore 18.00 la Fondazione Carlo Perini ospita un incontro sulla cultura nelle periferie urbane. Tavole rotonde, testimonianze e un manifesto per una Milano più inclusiva e partecipata.

Giugno 3, 2025 - 07:46
Giugno 5, 2025 - 08:52
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Milano, 5 giugno: La cultura nelle periferie urbane – Evento alla Fondazione Carlo Perini
Milano, 5 giugno: La cultura nelle periferie urbane – Evento alla Fondazione Carlo Perini

Giovedì 5 giugno alle ore 18.00, la Fondazione Carlo Perini accoglierà cittadini, studiosi, artisti, educatori e rappresentanti delle istituzioni per un incontro che punta a rimettere al centro del dibattito pubblico il ruolo fondamentale della cultura nelle periferie urbane. Il titolo dell’evento, che si terrà nella sede storica della fondazione in Via Antonio Aldini, a Milano, è già di per sé una dichiarazione d’intenti: non solo una riflessione, ma un invito all’azione concreta per ridare dignità e valore ai territori troppo spesso dimenticati.

Questa iniziativa si inserisce nel percorso della Quadriennale delle Buone Maniere, un progetto nazionale che promuove incontri, eventi e scambi culturali con l’obiettivo di ricostruire un tessuto civico fondato sul rispetto, la bellezza, la partecipazione e la cittadinanza attiva.

Cultura e periferie: un legame da rinsaldare

Negli ultimi decenni, Milano ha vissuto una trasformazione profonda. Alcuni quartieri, prima definiti “difficili”, sono diventati luoghi di sperimentazione architettonica e rigenerazione urbana. Tuttavia, molte aree periferiche restano escluse dai processi culturali, relegate a zone di passaggio, senza accesso diretto a teatri, biblioteche, spazi creativi e occasioni di partecipazione.

L’incontro del 5 giugno intende proprio affrontare questo squilibrio, ponendo una domanda cruciale: quale ruolo può (e deve) avere la cultura nella costruzione di una città più giusta, inclusiva e partecipata?

Un incontro per ascoltare, progettare, agire

L’evento si articolerà in una tavola rotonda e una sessione di interventi partecipati, dove saranno presentate buone pratiche, esperienze di comunità, ricerche e testimonianze concrete. Apriranno i lavori i saluti istituzionali del Municipio 2 di Milano, che ha fortemente sostenuto questa iniziativa, riconoscendo la cultura come leva strategica per la coesione sociale.

Il programma vedrà la partecipazione di ospiti autorevoli e operatori del territorio, tra cui:

  • Simone Locatelli, presidente del Municipio 2

  • Cristian Iosa, presidente della Fondazione Carlo Perini, promotore dell’incontro e da anni impegnato nella valorizzazione delle periferie attraverso la cultura.

  • Giuseppe Bresciani, presidente della cooperativa musicale Crescenzago, con un intervento sul valore dell’educazione musicale nei quartieri popolari.

  • Alberto Nembro, segretario periodico “Noi Milano, che presenterà una panoramica sulle disuguaglianze culturali nei contesti urbani italiani.

  • Luca Costamagna, presidente della Commissione Cultura del Municipio 2, che condividerà alcune iniziative avviate dal Comune per decentralizzare l’offerta culturale.

Quando la cultura è un bene comune

Una delle riflessioni più forti che guideranno la serata riguarda l’idea di cultura come bene comune, accessibile, condiviso, co-costruito. Non più “evento” da fruire passivamente, ma processo generativo che coinvolge attivamente i cittadini. Un processo che, se ben curato, può riattivare legami, rafforzare identità locali, promuovere inclusione sociale e prevenire il degrado urbano.

“Le periferie non sono territori da riqualificare per carità istituzionale – afferma Cristian Iosa – ma laboratori di futuro. Sono pieni di energie, talenti, storie, idee. La cultura può offrire a queste risorse la possibilità di emergere e contaminare l’intera città”.

Esperienze dal basso: la città invisibile che si racconta

Uno spazio importante sarà riservato alle esperienze dal basso: associazioni di quartiere, comitati civici, gruppi informali e realtà educative che ogni giorno si impegnano per fare cultura fuori dai circuiti ufficiali. Dai laboratori teatrali nelle case popolari, alle biblioteche di condominio, dai murales collettivi alle scuole aperte anche la sera: sono tante le iniziative che dimostrano come la cultura sia già viva nelle periferie, ma abbia bisogno di riconoscimento, sostegno e continuità.

Tra le testimonianze attese anche quelle di insegnanti e studenti di alcune scuole milanesi, che presenteranno i loro progetti di racconto urbano, lettura di comunità e arte pubblica partecipata.

Obiettivi e ricadute

L’evento del 5 giugno non sarà un momento isolato, ma l’avvio di un percorso strutturato. La Fondazione Perini, insieme ai partner della Quadriennale, si impegnerà a:

  • costituire una rete di presìdi culturali di quartiere, con il supporto di istituzioni e cittadini attivi;

  • avviare un osservatorio permanente sulla cultura urbana inclusiva;

  • proporre al Comune di Milano l’inserimento della cultura di prossimità nei Piani Integrati di Rigenerazione Urbana;

  • organizzare, da ottobre, un ciclo di residenze artistiche nelle periferie, in collaborazione con artisti, performer, musicisti e scrittori.

Al termine dell’evento, sarà anche condiviso un Manifesto per la Cultura nella Periferia, redatto collettivamente, che definirà i principi fondamentali per una nuova idea di cultura cittadina: diffusa, democratica, generativa.

Perché alle 18:00? Un orario simbolico

La scelta di iniziare alle ore 18:00 non è casuale. Come spiegano gli organizzatori, si tratta di un orario “di soglia”, che permette la partecipazione di studenti, lavoratori, famiglie e anziani. Un orario che richiama il senso di transizione tra il giorno e la sera, tra la frenesia quotidiana e il tempo lento della riflessione, dell’incontro e del confronto.

“Vogliamo che la cultura sia accessibile anche nei tempi, non solo nei luoghi – spiega Iosa –. Non un lusso per pochi, ma un diritto per molti”.

Un invito aperto a tutti

L’ingresso all’incontro è libero e gratuito, e non richiede prenotazione. La Fondazione invita tutti i cittadini, milanesi e non, a partecipare, portando le proprie idee, proposte, sogni. Perché, come recita il sottotitolo dell’incontro: “La cultura non si fa da soli, ma insieme”.

L’indirizzo è Via Antonio Aldini 72, Milano, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici e ben servito da tram e autobus.

Conclusioni: un seme per il futuro

A due giorni dall’evento, si respira già un’atmosfera di attesa positiva e fermento creativo. In un’epoca in cui le città rischiano di diventare sempre più luoghi di solitudine e consumo, incontri come questo rappresentano un segnale importante di inversione di tendenza. Milano sceglie di ascoltare le sue periferie. E lo fa con un linguaggio gentile, profondo, necessario: quello della cultura.

Come ha scritto un giovane partecipante in una delle attività preparatorie all’incontro:

“Il mio quartiere non è grigio. È solo inascoltato. La cultura può accendere la luce”.

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Redazione Italia24 News