Il Canada approfondisce la cooperazione strategica con Finlandia e Svezia in chiave anti-russa (e anti-Trump)

Agosto 20, 2025 - 18:00
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Il Canada approfondisce la cooperazione strategica con Finlandia e Svezia in chiave anti-russa (e anti-Trump)

Bruxelles – Il Canada guarda con sempre più interesse agli Stati nordici del Vecchio continente, coi quali intende approfondire la cooperazione militare in funzione anti-russa e, al contempo, per ridurre l’impatto dei dazi a stelle e strisce. Questa settimana, due membri dell’esecutivo di Ottawa si sono recati in visita in Svezia e Finlandia, per sondare il terreno circa possibili partnership con le industrie belliche di Stoccolma e Helsinki.

Alla fine il combinato disposto di due guerre – quella dei dazi scatenata da Donald Trump e quella sanguinosa di Vladimir Putin in Ucraina – ha spinto il Canada a rivedere la sua postura strategica nel suo giardino di casa, il Circolo polare artico. Con le calotte irrimediabilmente avviate verso lo scioglimento come conseguenza del cambiamento climatico, il governo di Ottawa non vuole correre rischi.

Il primo ministro liberale Mark Carney, eletto lo scorso aprile proprio sulla scia delle sparate del tycoon statunitense (su tutte, l’ipotesi di annessione del vicino nordico come 51esimo Stato federato), sta stravolgendo la linea politica canadese, tradizionalmente ricalcata su quella di Washington.

Donald Trump
Il presidente statunitense Donald Trump (foto: Brendan Smialowski/Afp)

Ora, complice anche l’escalation doganale voluta dalla Casa Bianca, il Paese artico si sta rapidamente avvicinando all’Ue, come testimoniato dalla stipula di un nuovo accordo di cooperazione strategica con Bruxelles (porta di accesso di Ottawa al fondo Safe messo in piedi dalla Commissione Ue per gli appalti bellici congiunti), che va a puntellare la partnership economica del Ceta, già in piedi dal 2017.

Proseguendo su questa strada, questa settimana il premier canadese ha inviato in Europa due ministre in altrettanti Stati membri dell’Unione. In Finlandia si è recata la titolare degli Esteri Anita Anand, mentre Mélanie Joly, responsabile per l’Industria, ha visitato la vicina Svezia. Si tratta di un cambio di paradigma per il Paese nordamericano, reso necessario dall’invasione russa dell’Ucraina (evento che, peraltro, ha convinto entrambe le nazioni scandinave ad entrare nell’Alleanza nordatlantica).

“Lo sguardo della Nato deve spostarsi anche verso ovest e verso nord a causa del mutato panorama geopolitico, soprattutto dopo il 24 febbraio 2022″, ha osservato Anand da Helsinki, dove ha avuto un bilaterale col presidente Alexander Stubb, appena rientrato dal super-summit alla Casa Bianca di lunedì (18 agosto), per suggellare il nuovo partenariato strategico sulla politica estera e di sicurezza siglato tra i due Paesi.

Anand ha segnalato “un aumento dell’attività” di Mosca nei dintorni del cosiddetto Passaggio a nord-ovest – la rotta navale che collega l’Atlantico al Pacifico attraverso l’arcipelago artico canadese – e notando che “le infrastrutture russe si stanno spostando sempre più a nord, oltre il Circolo polare artico”. “La nostra priorità in termini di politica estera canadese nell’Artico è garantire che non venga tralasciato nulla per proteggere e difendere la sovranità del Canada“, ha aggiunto.

Tradotto, significa ingenti investimenti nelle infrastrutture di sicurezza, anche attraverso nuove sinergie tra settori pubblico e privato. Così, mentre valuta una ulteriore commessa di 72 caccia F-35 (prossimamente dovrebbero esserne consegnati 16 per un valore di quasi 12 miliardi di euro), fiore all’occhiello della statunitense Lockheed Martin, parallelamente Ottawa si muove per approfondire la collaborazione nel campo militare con le industrie scandinave.

Osservato speciale, come potenziale sostituto degli F-35, il caccia Gripen, prodotto dalla svedese Saab. Negli ultimi giorni è stato inoltre stipulato un partenariato tra la canadese Roshel e la svedese Swebor per la produzione di acciaio balistico per veicoli militari, che si aggiunge alla joint-venture finno-canadese per la costruzione di una nuova flotta rompighiaccio destinata alla guardia costiera del Paese degli aceri. Nel mirino anche i giacimenti di minerali critici di cui è ricca la regione, un enorme potenziale sia economico sia strategico.

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Redazione Italia24 News