Kevin Costner replica alle accuse sulla scena controversa di Horizon 2

Il regista e attore Kevin Costner è finito al centro di un acceso dibattito per una scena di stupro presente nel suo ultimo film, Horizon: An American Saga – Capitolo 2. L’episodio ha suscitato critiche da parte di spettatori e associazioni, che hanno giudicato il contenuto eccessivamente crudo e non necessario.

La posizione di Costner

Costner, protagonista e mente creativa dietro al progetto, ha scelto di rispondere pubblicamente alle polemiche, difendendo la sua scelta narrativa. Secondo l’attore, la sequenza non è stata inserita per scioccare il pubblico, bensì per restituire con realismo la durezza del contesto storico in cui la vicenda è ambientata.

“Il West era un luogo violento, segnato da conflitti e brutalità. Non possiamo edulcorare la storia se vogliamo raccontarla in modo autentico” ha dichiarato.

L’intento narrativo

Il film, secondo Costner, vuole affrontare anche gli aspetti più oscuri della colonizzazione e delle dinamiche di potere tra comunità diverse. La scena contestata sarebbe quindi funzionale a dare profondità al racconto, mostrando non solo la lotta per la conquista di nuove terre, ma anche le sofferenze delle vittime di un’epoca spietata.

Le critiche

Nonostante le spiegazioni, molte voci hanno sottolineato come il cinema debba prestare particolare attenzione alla rappresentazione della violenza sessuale, per non rischiare di spettacolarizzarla o renderla strumento narrativo gratuito. Alcuni critici hanno suggerito che fosse possibile raccontare la stessa drammaticità senza ricorrere a immagini così esplicite.

Un dibattito aperto

Il caso Horizon 2 riaccende un tema ricorrente nell’industria cinematografica: il confine sottile tra libertà artistica e responsabilità etica. Mentre Costner rivendica la necessità di restituire un quadro storico senza compromessi, il pubblico e le associazioni chiedono maggiore sensibilità nella rappresentazione di traumi profondi come la violenza sessuale.