Milano Fashion Week Uomo PE 2026: Tendenze, Protagonisti e Novità
La Milano Fashion Week Uomo Primavera/Estate 2026 conferma il ruolo centrale di Milano nella moda maschile. Sfilate, brand emergenti e tendenze: soft tailoring, colori pastello, artigianato e narrazione emozionale dominano la scena.

Milano, giugno 2025 – La Milano Fashion Week Uomo Primavera/Estate 2026 ha confermato ancora una volta il ruolo della capitale lombarda come punto di riferimento per la moda maschile internazionale.
Un calendario più snello, ma denso di contenuti, ha lasciato spazio a una riflessione profonda sull’identità dell’uomo contemporaneo, tra desiderio di leggerezza, innovazione e ritorno alle radici.
Qualità più che quantità
Con circa 80 eventi tra sfilate fisiche, presentazioni ed happening, l’edizione estiva ha puntato su un format più concentrato, che ha privilegiato la qualità della proposta creativa. L’assenza di alcune maison storiche come Gucci, Fendi e Zegna (quest’ultima impegnata in un evento parallelo a Dubai) non ha indebolito il valore complessivo della settimana, anzi: ha permesso a brand emergenti e a collezioni più intime di conquistare attenzione e spazio.
I protagonisti e i momenti chiave
Prada ha sorpreso con una collezione sospesa tra essenzialità e surrealismo, ricca di colori solari, tessuti fluidi e silhouette anni '70 rivisitate con tagli architettonici. Emporio Armani, pur in assenza del suo fondatore per motivi di salute, ha presentato una proposta elegante e disinvolta ispirata ai deserti nordafricani: tuniche, pantaloni ampi e materiali tecnici per un viaggiatore cosmopolita.
Dolce & Gabbana ha riportato in auge il tema del “pyjama look”, con set coordinati in tessuti leggeri, valorizzati da dettagli sartoriali e presentati in contesti urbani, in perfetto dialogo con l’estetica street.
Tra le novità più applaudite, il debutto milanese di Paul Smith, che ha unito eleganza britannica e gusto vintage attraverso una palette retrò, stampe fotografiche e riferimenti all’estate italiana da cartolina.
Grande attenzione anche per Stone Island, che ha esplorato nuove tecnologie tessili e palette ispirate ai paesaggi lacustri, con materiali reattivi e capi trasformabili che raccontano la moda come esplorazione funzionale.
Le tendenze emerse
La Primavera/Estate 2026 si preannuncia dominata da un’estetica "soft tailoring": completi destrutturati, pantaloni fluidi, giacche leggere e volumi rilassati. Colori pastello, bianco ottico e tonalità naturali hanno invaso le passerelle, alternandosi a inserti metallici e dettagli traslucidi.
Forti anche i riferimenti all’artigianato: uncinetto, crochet, tessuti grezzi e lavorazioni manuali hanno riportato al centro la valorizzazione del “fatto a mano”, mentre la sostenibilità si conferma elemento imprescindibile nella narrazione dei brand, anche nei più consolidati.
Il ritorno della narrazione emozionale
La settimana della moda uomo ha raccontato molto più di abiti. È emerso un forte bisogno di racconto, di viaggio, di memoria. Molti stilisti hanno costruito collezioni come microstorie visive, evocando paesaggi lontani, nostalgie estive e visioni cinematografiche. L’uomo che sfila a Milano non è solo elegante, ma portatore di una cultura, di una sensibilità, di un’estetica personale che va oltre la stagionalità.
La Milano Fashion Week Uomo Primavera/Estate 2026 ha scelto la strada della sostanza, dell’identità e dell’emozione. Ha lasciato da parte lo sfarzo e la sovraesposizione per ritrovare il senso del dettaglio, della ricerca e della qualità. In un momento storico in cui la moda maschile è chiamata a rispecchiare nuovi modelli di mascolinità, Milano ha risposto con proposte che coniugano estetica e autenticità.
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