Buon compleanno Arthur Conan Doyle, padre di Holmes
Il 22 maggio 1859 nasceva Sir Arthur Conan Doyle, creatore di Sherlock Holmes. Un genio tra scienza, mistero e letteratura ancora oggi attuale.

Nato il 22 maggio 1859 a Edimburgo, Sir Arthur Conan Doyle non fu solo uno scrittore: fu un visionario. Medico, spirito avventuroso, instancabile viaggiatore e, soprattutto, padre di Sherlock Holmes, il detective più iconico e influente della letteratura mondiale. A oltre 160 anni dalla sua nascita, il suo personaggio vive ancora, tra serie TV, graphic novel, film hollywoodiani e nuove generazioni di lettori che si affacciano incuriosite al 221B di Baker Street.
Il genio oltre la lente d’ingrandimento
Conan Doyle creò Holmes quasi per necessità: la medicina non gli garantiva entrate sufficienti e la scrittura diventò ben presto più di una passione. La prima apparizione del detective – Uno studio in rosso – fu pubblicata nel 1887. Ma fu solo l’inizio. Il successo esplose con le raccolte di racconti, a partire da Le avventure di Sherlock Holmes (1892), che introdussero al grande pubblico non solo il detective, ma anche il suo fedele amico e narratore: il Dr. John Watson.
Sherlock Holmes, con la sua razionalità glaciale, il metodo deduttivo e il cappello deerstalker (che in realtà nei libri non compare mai), divenne presto leggenda. Ma Conan Doyle, a un certo punto, cercò di liberarsene. Stanco di essere identificato solo con il suo personaggio, tentò di ucciderlo ne L’ultima avventura (1893), facendolo precipitare nelle cascate di Reichenbach insieme al nemico Moriarty. La protesta pubblica fu così clamorosa che, sette anni dopo, Doyle fu “costretto” a riportarlo in vita.
Un uomo diviso tra scienza e spirito
La figura di Conan Doyle è affascinante anche oltre Holmes. Medico di bordo, sostenitore della giustizia (si batté per l’assoluzione di persone ingiustamente condannate), e nel suo ultimo periodo di vita, profondo credente nello spiritismo. Una contraddizione? Forse. O forse solo la conferma di quanto il mistero, per lui, non fosse solo una trama, ma una dimensione profonda dell’esistenza.
L’eredità che non invecchia
Oggi, Sherlock Holmes è più vivo che mai. Lo ritroviamo in Benedict Cumberbatch, in Robert Downey Jr., nei manga giapponesi, nei videogiochi, nei podcast, nelle escape room. Ma dietro ogni nuova incarnazione, resta la penna di Arthur Conan Doyle. La sua capacità di creare atmosfere, enigmi, intuizioni fulminanti e riflessioni umane che vanno oltre la logica.
In un mondo che cambia alla velocità della luce, Holmes resta una bussola. E con lui, il suo autore.
Un brindisi a Sir Arthur
Nel giorno del suo compleanno, leggiamo un racconto. Rileggiamo Il mastino dei Baskerville o Il segno dei quattro. Magari con una tazza di tè e un pizzico di nebbia immaginaria. Perché dietro ogni mistero che ancora ci affascina, c’è un po’ di Doyle.
E oggi, più che mai, è il giorno giusto per dirgli: grazie, Sir Arthur.
Qual è la tua reazione?






