EPPO: Frode da 17,7 milioni in Italia. Scatole vuote per evadere l’IVA

Bruxelles – Scoperta dalla Procura europea (EPPO) di Roma una frode sull’IVA da 17,7 milioni di euro per la vendita di dispositivi elettronici. Questi prodotti venivano immessi nel mercato italiano a prezzi ribassati grazie ad un meccanismo fraudolento capace di eludere il pagamento dell’imposta. L’ufficio romano dell’ente europeo ha ordinato alla Guardia di Finanza di Bolzano di effettuare perquisizioni e sequestri preventivi a Roma e Brescia.
Durata due anni e coordinata dall’EPPO, l’indagine è stata condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bolzano, poiché la città altoatesina era la destinazione finale delle merci fraudolente. La base operativa dei presunti colpevoli era però a Roma. Secondo il quotidiano della provincia di Bolzano, Alto Adige, “tutti gli imprenditori bolzanini coinvolti nella distribuzione della merce sono risultati ignari del meccanismo illecito”.
Disposte misure cautelari per quattro persone, fa sapere la Procura europea. Il soggetto considerato “di fatto” il gestore di diverse società illegali è stato posto agli arresti domiciliari a Roma, mentre agli altri tre soggetti è stato vietato l’esercizio dell’attività aziendale. L’accusa è quella di frode nei confronti dell’Unione Europea, eseguita tramite un meccanismo di società interposte, vere e proprie “scatole vuote”.
Tutti i soggetti al centro delle indagini compravano dispositivi elettronici da fornitori comunitari e li rivendevano a negozianti italiani a prezzi molto bassi. Questo sarebbe stato possibile grazie a fatture false emesse dal 2017. Le merci prima di essere cedute al distributore finale, transitavano attraverso società fantasma che accumulavano il debito fiscale (debito IVA) senza mai versarlo. In questo modo venivano offerti ai rivenditori al dettaglio smartphone e laptop a prezzi molto bassi, conferendo un ingiusto vantaggio competitivo.
Le Fiamme Gialle hanno confiscato conti correnti bancari, carte di credito, denaro contante, veicoli, motociclette e tre orologi Rolex. In totale sono state effettuate sette perquisizioni per recuperare i proventi della truffa e prove di flussi finanziari.
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