Ferrara, il caso Calancea: nuove accuse dopo la condanna per l’aggressione del 2021
A Ferrara torna il caso Calancea: dopo la condanna per l’aggressione a un minorenne nel 2021, nuove accuse di minacce e violenza contro uno studente. L’11 settembre si apre il processo.

Ferrara e il caso Calancea: tra condanne, nuove accuse e domande inevase
Ferrara torna a confrontarsi con una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica. Protagonista è ancora una volta Costantin Calancea, cittadino moldavo già coinvolto in episodi di violenza, condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione per la brutale aggressione a un minorenne avvenuta nel 2021 in piazza Ariostea. Un fatto grave, che segnò profondamente la comunità ferrarese e che si è chiuso dopo un lungo iter processuale.
Nuove accuse: minacce e aggressioni a uno studente universitario
Nel 2024 Calancea è finito nuovamente sotto i riflettori: secondo le ricostruzioni investigative, si sarebbe reso responsabile di intimidazioni e aggressioni ai danni di un giovane studente universitario di Ferrara. Le vessazioni – che comprenderebbero minacce di morte e ripetuti episodi di violenza – sarebbero avvenute soprattutto tra via Frescobaldi e piazza Ariostea, spesso in orari serali.
L’accanimento denunciato dalla vittima avrebbe raggiunto il culmine con l’utilizzo di un coltellino a scopo intimidatorio. Per questi fatti, l’11 settembre si aprirà un nuovo processo, con accuse di tentata rapina e aggressione ripetuta.
Le vittime e le domande aperte
Resta aperta la questione del risarcimento per i danni morali e psicologici subiti dalle vittime. Molti lamentano la mancanza di un adeguato sostegno, che ha lasciato le famiglie a fronteggiare da sole le conseguenze delle aggressioni.
La fiducia nella giustizia
Il caso solleva inevitabili interrogativi sull’efficacia delle pene e sulla tutela delle vittime. In città cresce il malcontento: cittadini e famiglie chiedono risposte più incisive dalle istituzioni e garanzie concrete di sicurezza.
Ferrara, ancora segnata da questi episodi, guarda ora al nuovo processo con l’attesa che venga fatta chiarezza e che siano assicurate tutele effettive a chi ha subito violenza.
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