Tensioni nel governo belga sul riconoscimento della Palestina. Il ministro degli Esteri: “Rischiamo una grave crisi”

Bruxelles – Il ministro degli Esteri belga, Maxime Prévot, ha dichiarato lunedì al quotidiano De Standaard che non esclude di bloccare importanti decisioni del governo se i partiti continueranno a impedirgli di assumere una posizione più dura nei confronti di Israele e di riconoscere la Palestina. “Se il governo non adotterà una posizione più dura sulle violazioni dei diritti umani da parte del governo israeliano o non riconoscerà la Palestina, si rischia una grave crisi”“, ha avvertito il ministro.
Il suo partito, Les Engagés, insieme ai partiti di governo CD&V e Vooruit, vuole adottare una posizione più ferma nei confronti di Israele e riconoscere la Palestina come Stato, riporta oggi l’agenzia di stampa Belga.
Tuttavia, la N-VA, partito nazionalista fiammingo che esprime il premier Bart De Wever e, in particolare, il MR (liberali) mantengono una posizione ferma.
In precedenza, anche Sammy Mahdi, leader del CD&V (centristi), aveva minacciato di bloccare i dossier governativi se il Belgio non avesse inasprito la sua posizione. Il fatto che Prévot, che è anche vice primo ministro, stia valutando di fare lo stesso, sta esercitando ulteriore pressione sul governo.
Proposte concrete
“Per me e per il mio partito, Gaza è davvero una questione cruciale”, ha affermato il ministro. “Dobbiamo assolutamente trovare una soluzione all’interno del governo. È inaccettabile che l’atteggiamento di una sola persona metta a repentaglio la reputazione dell’intero Paese”, ha detto, riferendosi al leader del MR Georges-Louis Bouchez.
Mercoledì Prévot presenterà un memorandum contenente “proposte concrete” durante una riunione del primo ministro Bart De Wever e dei suoi vice.
Le proposte includono il riconoscimento della Palestina, il divieto di ingresso nel Paese ai ministri israeliani Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich e il divieto di importazione di merci dai territori occupati, nonché il sorvolo e il transito di armi verso Israele.
“Non posso immaginare che il Belgio entri a far parte del ristretto club dei Paesi che non riconoscono la Palestina”, ha affermato Prévot. “Se perdiamo questa occasione, sarà un disastro per l’immagine internazionale del Belgio”.
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