Gianluigi Paragone: “La modernità ci illude e ci controlla”

Al Fol in Fest di Ottone, Paragone smaschera i pericoli della tecnologia moderna: un inganno che ci allontana dalla libertà e ci espone al controllo totale.

Lug 28, 2025 - 14:16
Lug 28, 2025 - 14:16
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Gianluigi Paragone: “La modernità ci illude e ci controlla”
Gianluigi Paragone: “La modernità ci illude e ci controlla”

Gianluigi Paragone a Ottone: “Modernità specchio stregato che distorce la realtà”

 

“Modernità, tecnologia ed esasperata innovazione appaiono sempre più come un castello stregato in cui entriamo con fiducia, ma che in realtà distorcono la realtà delle cose e noi non ce ne accorgiamo. Viviamo in una sorta di incantesimo ma prima o poi dovremo pagare il conto”. Al Fol in Fest il giornalista Gianluigi Paragone lancia l’ennesimo monito a guardarsi bene dai facili entusiasmi del mondo ipertecnologico. L’occasione è la presentazione del suo libro, dal titolo significativo, “Moderno sarà lei”, all’interno della quarta edizione del festival della montagna nella giornata di Ottone in Alta Val Trebbia. Quasi due ore di incontro intenso, partecipato che raccontano una posizione fortemente critica alla modernità e ai suoi eccessi.

Introdotto dagli amministratori del Comune di Ottone, con il vice sindaco Lucia Girometta, e sollecitato dalle domande e dalle riflessioni di Massimo Polledri, direttore artistico della rassegna, Paragone ha trattato una serie infinita di argomenti, tutti di stretta attualità, che partono dal suo libro che tratta di modernità. “La modernità – dice – rischia di essere un inganno, è la sottrazione dell’uomo rispetto ad un nuovo Dio che è il dio del digitale, un dio tecnologico. Siccome ho visto l’inganno, lo racconto con tante storie e storielle che riguardano anche il nostro passato ma con un messaggio che è rivolto al futuro, un messaggio di allarme”.
Secondo Paragone la deriva modernista pervade ogni argomento e tratto del nostro esistere, ogni momento della nostra vita. “Se guardate ai due grandi player globali, che sono l’America e la Cina – spiega – capirete che ci sono loro dietro a tutto questo ipertecnologismo, alla trasformazione digitale e tutto diventa mercato. La trasformazione digitale o l’evoluzione cosidetta green passano dalla batteria e la batteria è un prodotto nelle totali disponibilità dei cinesi”.
Il giornalista lancia uno sguarda anche agli Stati Uniti. “L’America, con Trump e il suo nuovo paradigma dei dazi sta dimostrando che oltre alla parte economica il dazio serve come leva politica. Il resto è mercato e in questo l’Europa, che non è un soggetto politico, è un qualcosa da sbattere da una parte all’altra”.

Ma della tecnologia c’è davvero così tanto da temere? Per Paragone non ci sono dubbi, “le criticità sono davvero tanti. I vantaggi sono apparenti e non sono nulla rispetto al profitto che le innovazioni tecnologiche generano per le grandi compagnie. Noi continuiamo ad illuderci che ci stanno regalando comodità, facilità e altro, invece non è così, noi siamo dentro a un meccanismo che è il capitalismo della sorveglianza. Noi siamo completamente sorvegliati e indotti a compiere determinate azioni, azioni che magari non faremmo se avessimo un pieno esercizio della nostra libertà”.

E lo sguardo verso il futuro non è senza dubbio ottimista. “Tutto questo – sostiene Paragone – porterà a uno svuotamento del risparmio e a una intossicazione data dall'indebitamento privato. Noi stiamo accumulando rate, debiti, stiamo conducendo una vita a rate spaventosa, non ce ne rendiamo conto, però la verità vera è che noi abbiamo sempre meno potere d'acquisto, meno stipendio e più esposizione debitoria perché prendiamo qualsiasi cosa a rate e questo non ce ne accorgiamo perché siamo in una specie di incantesimo. Però prima o poi si paga”.

I temi dell’incontro con il giornalista si susseguono tra sollecitazioni e anche domande da pubblico, dalla creatività italiana all’intelligenza artificiale alla digitalizzazione (“per pigrizia ci affidiamo all’IA e non capiamo che danno stiamo facendo. La creatività è fuori dalla standardizzazione e la digitalizzazione standardizza”) fino all’attualità politica.

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Redazione Italia24 News