Luce in discoteca: a Bologna nasce il progetto per l’inclusione dei non vedenti nei club

Da Bologna parte “Luce in discoteca”, l’iniziativa di Christian Di Pasqua e Ivan Gelli per rendere i locali notturni accessibili ai non vedenti con cane guida. Inclusione, musica e diritto alla notte per tutti.

Settembre 18, 2025 - 17:59
Settembre 18, 2025 - 19:19
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Luce in discoteca: a Bologna nasce il progetto per l’inclusione dei non vedenti nei club

Da un incontro a un evento di beneficenza nasce un’idea destinata a cambiare la notte: Christian Di Pasqua e Ivan Gelli uniti per l’inclusione dei non vedenti nei club.

Cosa succede quando un affermato PR del mondo della nightlife incontra una persona cieca che, con il suo cane guida, desidera solo poter vivere la notte come tutti gli altri? Nasce un’idea rivoluzionaria.
E nasce proprio a Bologna, grazie a Christian Di Pasqua, volto noto dell'organizzazione eventi nei club più rinomati, e Ivan Gelli, cittadino non vedente che ha trasformato la propria condizione in un’occasione per sensibilizzare.

I due si sono conosciuti due anni fa durante un evento benefico, e da quel momento hanno iniziato un percorso umano e progettuale che oggi prende forma concreta: portare l’inclusione all’interno delle discoteche, uno degli spazi sociali meno accessibili per chi ha disabilità visive.

“Luce in discoteca” – così si chiamerà il progetto – nasce con un intento chiaro: rendere i locali notturni accessibili anche per i non vedenti accompagnati da cane guida, abbattendo barriere culturali prima ancora che fisiche. Il primo passo? Una serata-evento a Bologna in un club partner, dove Ivan sarà ospite speciale, accompagnato dal suo inseparabile cane e affiancato da Christian.

«Tutti hanno il diritto di vivere la notte, la musica, l’aggregazione», spiega Di Pasqua. «Molti locali non sanno neppure come comportarsi quando arriva un non vedente. Noi vogliamo costruire un modello, semplice e replicabile».

Il progetto prevede formazione del personale, adeguamento degli spazi per accogliere cani guida e la creazione di percorsi inclusivi. Ma punta anche sul potere delle emozioni: testimonianze dirette, video, interviste e un racconto autentico che metta al centro non la disabilità, ma la voglia di partecipazione.

«Non voglio privilegi, voglio solo essere incluso», dice Ivan. «La discoteca è uno dei luoghi più belli dove sentirsi vivi: chi ha un problema visivo ha il diritto di ballare, divertirsi e sentire la musica con il cuore, come chiunque altro».

Nei prossimi mesi, “Luce in discoteca” sarà presentato alla stampa, alle istituzioni locali e ai gestori di club in tutta Italia, con l’obiettivo di costruire una rete nazionale di locali “inclusivi-friendly”.

Un progetto che, partendo da Bologna, vuole accendere una luce nuova sulla notte.

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