Meloni tra Trump e Iran: dialogo europeo con Merz e Starmer

Giorgia Meloni mantiene cautela sul ritorno di Trump e rafforza il dialogo sull’Iran con Merz e Starmer. Strategia italiana tra atlantismo e visione europea.

Giugno 16, 2025 - 19:07
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Meloni tra Trump e Iran: dialogo europeo con Merz e Starmer

Roma, 17 giugno 2025 – In un contesto internazionale sempre più incerto e polarizzato, la premier Giorgia Meloni adotta una linea di cautela nei confronti del possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Nessuna dichiarazione netta, nessun endorsement, ma un atteggiamento vigile e pragmatico che riflette la necessità di tenere aperti i canali con entrambi gli schieramenti politici statunitensi.

“L’Italia ha rapporti solidi e strategici con gli Stati Uniti, indipendentemente dal colore politico dell’amministrazione”, ha dichiarato Meloni a margine del G7, tenutosi nei giorni scorsi in Puglia. Dietro le parole istituzionali, tuttavia, emerge una strategia calibrata: non esporsi e, al contempo, posizionarsi come interlocutore affidabile per Washington, in qualunque scenario.

Dialogo trilaterale sull’Iran

Se da una parte Meloni mantiene un basso profilo su Trump, dall’altra rafforza la cooperazione europea su uno dei dossier più caldi del momento: l’Iran. In un vertice riservato tenutosi domenica a margine dei lavori ufficiali, la presidente del Consiglio ha incontrato Friedrich Merz, leader della CDU tedesca e attuale principale opposizione al governo Scholz, e Keir Starmer, neo-premier britannico.

Al centro del confronto, la crescente instabilità nella regione mediorientale, aggravata dalle tensioni nucleari e dal deteriorarsi delle relazioni tra Teheran e l’Occidente. I tre leader hanno discusso l’ipotesi di una linea europea comune che unisca fermezza diplomatica e aperture sul piano umanitario, in vista di possibili scenari post-elettorali sia in Iran sia negli Stati Uniti.

Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, l’iniziativa trilaterale non rappresenta una sostituzione dei canali ufficiali dell’Unione Europea, ma si configura come una “piattaforma politica informale” in grado di favorire il dialogo tra forze moderate e responsabili nel nuovo quadro multipolare.

Una postura più europea

L’approccio della premier segna anche un cambio di passo nella postura internazionale del governo italiano. Dopo una fase iniziale più sbilanciata sull’asse atlantico, Meloni sembra ora orientata a rafforzare la dimensione europea della sua politica estera. Una strategia che si traduce nella ricerca di alleanze trasversali in Europa, come quella con Merz (più vicino ai popolari) e Starmer (laburista), accomunati dalla volontà di frenare le derive sovraniste e dal riconoscimento di Roma come ponte tra Sud e Nord del continente.

L’Iran diventa così non solo un banco di prova geopolitico, ma anche un terreno di convergenza tra forze politiche europee che, pur appartenendo a famiglie diverse, condividono una visione multilaterale e riformista delle relazioni internazionali.

Attesa per l’autunno

Con le elezioni americane di novembre sempre più vicine, e la situazione in Medio Oriente in costante evoluzione, Meloni sembra voler guadagnare margini di manovra senza bruciare carte. Il suo equilibrio tra cautela e iniziativa diplomatica potrebbe rivelarsi una risorsa nei mesi cruciali che separano l’Europa da una nuova possibile fase di ridefinizione degli equilibri globali.

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Redazione Italia24 News